Le cauchemar (Georges Méliès, 1896)
L'incubo (Le cauchemar)
di Georges Méliès – Francia 1896
con Georges Méliès
Visto su YouTube.
Un uomo si addormenta e sogna una bella ragazza seduta sul suo letto. Proprio mentre sta per abbracciarla, la ragazza si trasforma in un menestrello dalla faccia scura che gli saltella sulle coperte suonando il banjo. Poi diventa un Pierrot che canta alla Luna (persino la stanza muta aspetto, aprendosi in un balcone notturno). Infine è la Luna stessa, con un enorme faccione, a presentarsi alla sua finestra. Attraverso tecniche teatrali (una sagoma semovente che rappresenta la Luna, con tanto di bocca e occhi che si muovono) e cinematografiche (il montaggio che consente la sostituzione istantanea dei vari personaggi ma anche degli sfondi e della scenografia), usate per la prima volta in maniera così vasta, complessa e organica, Méliès mette in scena una notte alquanto movimentata per il povero protagonista (interpretato dallo stesso regista, con una barba finta) ma decisamente divertente per lo spettatore, e che ricorda per certi versi alcune strisce comiche a fumetti che verranno (come il celebre "Little Nemo" di Windsor McCay e il suo predecessore "Dream of the Rarebit Fiend"). Il contesto (un uomo in pigiama che va a dormire, soltanto per trascorrere una nottata da incubo) è lo stesso di un film precedente, "Una notte terribile", dove il protagonista (sempre Méliès, in quel caso con un naso finto) era disturbato da un gigantesco insetto che gli camminava sul letto: ma qui tutto è decisamente più movimentato e inquietante, visto che nel giro di un solo minuto succede veramente di tutto (e i personaggi si sostituiscono l'uno all'altro con un ritmo infernale e frenetico), e alla fine persino il letto è distrutto. La gigantesca Luna con il volto umano anticipa quella de "La Luna a un metro" (1898) e, ovviamente, quella del film più famoso del regista francese, "Viaggio nella Luna" del 1902.
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