17 agosto 2019

Cenerentola (Georges Méliès, 1899)

Cenerentola (Cendrillon)
di Georges Méliès – Francia 1899
con Bleuette Bernon, Jehanne d'Alcy
**1/2

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Sei minuti di durata (nel catalogo della Star Film la pellicola occupa i numeri 219-224), diversi cambi di scena (è il primo film di Méliès con più tableaux), un cast di oltre 35 persone, costumi sfarzosi e naturalmente i soliti "effetti speciali": la Cenerentola del 1899 è il film più lungo e ambizioso girato dal regista francese fino a quel momento, un vero e proprio "spettacolo sullo schermo", ed è quello che gli regalò il successo definitivo, anche internazionale, spingendolo a dedicarsi a produzioni sempre più curate e sofisticate. I trucchi scenografici e cinematografici sono ora al servizio di una storia, e non semplicemente una scusa per inscenare una pantomima più o meno elaborata. E dunque, forse per la prima volta, si ha la sensazione di assistere a un "vero" film come lo intendiamo oggi: i vari tableaux fluiscono con naturalezza l'uno nell'altro, a differenza per esempio del precedente "L'affaire Dreyfus" che invece presentava scenette ed episodi indipendenti (e infatti in quel caso i singoli film avevano ciascuno un proprio titolo e venivano venduti o proiettati separatamente). La trama, naturalmente, è quella della favola di Charles Perrault, già estremamente popolare presso il pubblico, adattata in diverse versioni in letteratura e a teatro (si pensi all'opera di Rossini), e che al cinema sarà poi riproposta centinaia di volte (fra le quali la versione a cartoni animati della Disney del 1950). La storia è completa ed è perfettamente comprensibile senza bisogno di didascalie: presso il camino, vestita di stracci, Cenerentola chiede inutilmente alla matrigna di poter andare alla festa. Rimasta sola, vede comparire una fata che trasforma gli animali di casa in un cocchiere e due servitori, una zucca in un cocchio, e le fa apparire addosso un abito bianco. Con una dissolvenza (forse usata per la prima volta al posto di uno stacco di montaggio) arriviamo al palazzo del re, dove è in corso il ballo. Cenerentola si presenta a corte e danza con il principe. Ma quando arriva mezzanotte, annunciata da uno strano gnomo, gli effetti dell'incantesimo svaniscono, Cenerentola viene scacciata dai servitori del castello e perde una scarpetta. Tornata a casa, la ragazza è tormentata dallo gnomo e da una serie di giganteschi orologi semoventi (una scena insolita, quasi horror, che mette in particolare risalto il tema del tempo all'interno della favola). Arriva il principe, che prova a far calzare la scarpetta dapprima alle due sorellastre e poi a lei, riconoscendola. Ricompare la fata che le dona l'abito bianco. Si celebra il matrimonio, e il principe la conduce a palazzo passando davanti alla folla in festa che poi danza in strada, una sorta di balletto che conclude la pellicola. Forse ispirato da alcuni allestimenti teatrali contemporanei, per le scenografie (in particolare per il palazzo reale) Méliès si rifà invece alle illustrazioni di Gustave Dorè. Nella copia esistente, alcune scene sono colorate a mano. Come consuetudine dell'epoca, manca ogni indicazione relativa agli interpreti, ma gli storici del cinema avrebbero identificato Bleuette Bernon come Cenerentola, Jehanne d'Alcy come la fata e lo stesso Méliès come lo gnomo della pendola (altri attribuiscono invece il ruolo di Cenerentola a una certa Mademoiselle Barral, quello della fata alla Bernon e quello della regina alla d'Alcy). Nel 1912 Méliès, ormai a fine carriera, realizzerà per i fratelli Pathè una nuova versione della fiaba, "Cendrillon, ou la pantoufle merveilleuse".

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