Mayerling (Terence Young, 1968)
Mayerling (id.)
di Terence Young – Francia/GB 1968
con Omar Sharif, Catherine Deneuve
*1/2
Visto in divx.
L'arciduca Rodolfo d'Asburgo, erede al trono dell'impero austriaco, si innamora della giovane baronessa Maria Vetsera. L'amore è per lui l'unica via di fuga dai contrasti con il padre e da un matrimonio infelice: ma quando l'imperatore gli imporrà di troncare la relazione con Maria, sceglierà di suicidarsi insieme a lei nella tenuta da caccia di Mayerling. Praticamente un remake a colori del film del 1936 di Anatole Litvak (anche perché basato, proprio come quello, sul romanzo di Claude Anet che rilegge l'enigmatica vicenda in chiave prettamente romantica), con numerose scene quasi identiche, ma senza la stessa concisione o la stessa finezza nei dialoghi. Quello che nella versione di Litvak era un empatico ritratto dell'infelicità di un principe diventa qui un drammone storico-sentimentale molto meno accattivante. La confezione è più patinata (ottimi i costumi e le scenografie: il film fu girato in gran parte nei luoghi reali, ossia a Vienna e a Mayerling), la storia d'amore si fa più convenzionale e a poco serve dare maggior spazio al contesto storico e politico (con Rodolfo, di idee liberali, tentato di appoggiare le spinte autonomiste dell'Ungheria, anche a costo di andare contro il padre: benché, a dire il vero, lo faccia soprattutto per ritagliarsi uno spazio di libertà per sé stesso e per Maria). Nel calderone si accenna anche a un sottotesto edipico (il rapporto con la madre Elisabetta) e alla pazzia che scorre nella famiglia reale (con riferimenti al "cugino Luigi", ovvero Ludwig di Baviera). Sontuoso il cast: a Sharif e alla Deneuve (con gli occhiali) si affiancano James Mason (l'imperatore Francesco Giuseppe), Ava Gardner (l'imperatrice Elisabetta), Geneviève Page (la contessa Larisch), Ivan Desny (il conte Hoyos) e James Robertson Justice (il principe di Galles).