Le conseguenze dell'amore (P. Sorrentino, 2004)
Le conseguenze dell'amore
di Paolo Sorrentino – Italia 2004
con Toni Servillo, Olivia Magnani
***1/2
Rivisto in DVD, con Giovanni.
Il commercialista salernitano Titta Di Girolamo, un uomo grigio, metodico, riservato, serio ("l'unica cosa frivola che possiedo è il mio nome") e apparentemente incapace di esprimere emozioni, vive come un recluso da otto anni in un albergo in Svizzera. Ritenuto da tutti un uomo d'affari, in realtà si occupa di riciclare i proventi di Cosa Nostra versando in banca le valigie piene di denaro che periodicamente gli vengono recapitate. L'amore per la giovane barista dell'albergo lo spingerà però a compiere una scelta coraggiosa, incrinando le consuetudini più radicate e accettando volontariamente di pagarne le conseguenze. Il secondo lungometraggio della coppia Sorrentino/Servillo (dopo "L'uomo in più" e prima de "Il divo") è il folgorante racconto di un'esistenza triste e solitaria, incentrato su un personaggio che sembra anestetizzato dal destino e avulso dalla vita. È lui stesso, attraverso una voce off che evoca un film noir, a raccontare allo spettatore molte cose di sé: gli scarsi rapporti con i parenti (la moglie e i figli, rimasti in Campania; il giovane fratellastro, sportivo e globetrotter, che passa a salutarlo), la mancanza di relazioni sociali (il suo "miglior amico" è uno che non vede da vent'anni: bella e toccante la scena, nel finale, che lo mostra mentre lavora su un traliccio dell'alta tensione fra le montagne altoatesine, paesaggio simbolo di quella libertà che contrasta con la "prigionia" di Titta); la dipendenza dall'eroina (anche questa consumata settimanalmente in maniera metodica) e l'abitudine, una volta l'anno, di fare un completo "lavaggio del sangue". Ma lentamente la sua ritrosia e la riservatezza cominceranno a incrinarsi. Sorrentino gira con grande stile, dando vita a un'atmosfera fredda e sobria. La lunga scena d'apertura, nella quale i titoli di testa scorrono mentre un incaricato della banca porta la valigia lungo un nastro trasportatore, evoca sia "Il laureato" sia la sequenza iniziale di "Millennium mambo". L'ottima regia è ben accompagnata dalla fotografia algida di Luca Bigazzi, dall'evocativa e minimalista colonna sonora di Pasquale Catalano, e soprattutto dalla magistrale interpretazione di Toni Servillo, uno dei migliori attori italiani (se non il migliore) dell'ultimo decennio. La coprotagonista, al suo esordio sul grande schermo, è la nipote di Anna Magnani.