29 marzo 2024

Dune: Parte due (Denis Villeneuve, 2024)

Dune: Parte due (Dune: Part Two)
di Denis Villeneuve – USA 2024
con Timothée Chalamet, Zendaya
**1/2

Visto al cinema Colosseo.

Sopravvissuti al massacro della Casa Atreides da parte dei rivali Harkonnen, il giovane Paul (Timothée Chalamet) e sua madre Jessica (Rebecca Ferguson) vengono accolti da una tribù di Fremen, il popolo nomade che vive fra le sabbie inospitali del pianeta desertico Arrakis. L'uno – che assume il nuovo nome di "Muad'dib" Usul – ritenuto suo malgrado una figura messianica, e tormentato da tragiche visioni del futuro, l'altra scelta come sacerdotessa, e abile nel fomentare le pulsioni religiose del popolo, li guideranno alla rivolta contro gli Harkonnen e l'Imperatore, che sfruttano il pianeta (e ne schiavizzano gli abitanti) per raccogliere la preziosa spezia. Realizzato solo dopo che il successo della prima parte (uscita tre anni prima) ha convinto i produttori a procedere con il progetto (le due pellicole non sono state girate back-to-back, come è invece consuetudine recente di Hollywood per le serie di questo tipo), il secondo film della saga fantascientifica di "Dune" porta a conclusione l'adattamento del primo romanzo di Frank Herbert, anche se il finale viene parzialmente modificato in modo da concludere con un relativo cliffhanger e agganciarsi meglio al secondo romanzo, "Messia di Dune", che dovrebbe fornire il materiale per l'eventuale terzo film. Pur non lesinando epicità, scenari grandiosi, temi politici (intrighi incrociati, la critica all'imperialismo), filosofici (il destino, l'autodeterminazione) e prettamente fantascientifici (anche se elementi come i Mentat o la gilda dei navigatori, per dirne un paio, continuano a essere praticamente assenti), quasi tutto il focus è riservato alla "guerra santa" (la jihad) e ai sottotesti religiosi, rendendo ancora più espliciti i riferimenti al mondo arabo e al Medio Oriente. Spettacolare visivamente, in particolare per le sequenze di combattimento e quelle che mostrano sullo schermo i giganteschi vermi della sabbia (che i Fremen hanno imparato a cavalcare!), il film soffre di un certo gigantismo che lo rende a tratti pesante, non solo per la mancanza di sottigliezza nell'affrontare le questioni religiose, ma soprattutto per via di qualche carenza a livello di pacing: alcune parti si trascinano troppo a lungo, altre sono glissate via rapidamente, e diversi personaggi vengono (re)introdotti di punto in bianco in maniera non sempre efficace (es.: Gurney Halleck). Anche sul piano della visionarietà (si pensi al tema delle profezie, o al ruolo della sorella – non ancora nata – di Paul) si finisce quasi per rimpiangere l'imperfetta e più "folle" versione di Lynch del 1984. Rispetto al primo film, hanno un ruolo più prominente Zendaya (Chani) e Javier Bardem (Stilgar), nonché Austin Butler (Feyd-Rautha). Tornano inoltre Josh Brolin (un redivivo Gurney Halleck), Stellan Skarsgård (il barone Harkonnen) e Dave Bautista (Rabban). Christopher Walken è l'Imperatore, Florence Pugh la principessa Irulan, Léa Seydoux la giovane Bene Gesserit Margot.

22 marzo 2024

Diciotto anni

Oggi questo blog compie diciott'anni, e diventa così maggiorenne. Ma come avrete forse notato, negli ultimi mesi la quantità di post e di film recensiti è notevolmente calata, fino a quasi arrestarsi. La cosa è dovuta a una combinazione di più fattori: l'aver smesso di frequentare assiduamente le sale cinematografiche (comprese le rassegne festivaliere) già a partire dal periodo del Covid; una mia generale disaffezione verso il cinema recente, che faccio sempre più fatica a trovare originale o interessante; l'aver già esaurito da tempo la filmografia dei miei registi preferiti del passato (Kubrick, Kurosawa, Ozu su tutti); ma soprattutto alcuni cambiamenti nella mia vita privata e l'arrivo di nuovi interessi e attività che hanno cominciato pian piano a occupare il mio tempo libero, dopo che per svariati decenni questo era stato monopolizzato quasi esclusivamente dal cinema. Tuttavia, anche se non garantisco di ritornare ai livelli precedenti, prometto che prima o poi (sperando di ritrovare l'entusiasmo di un tempo) ricomincerò a guardare film e a postare recensioni con maggiore frequenza, sia completando le filmografie di altri registi del passato, sia recuperando molti dei film "importanti" usciti negli ultimi due anni e che non ho ancora visto.

Infine, alcuni dati: negli ultimi dodici mesi i film visti sono stati 77 (il minimo di sempre!), portando il totale a 4335. Di questi, 76 sono stati visti in casa e soltanto uno (!), "Il ragazzo e l'airone", al cinema. Le prime visioni sono state 59, i film rivisti 18. Il regista più gettonato, infine, è stato Nagisa Oshima con 3 titoli, seguito da Bresson, Cronenberg, Fassbinder e Hitchcock con 2.