Amore e guerra (Woody Allen, 1975)
Amore e guerra (Love and Death)
di Woody Allen – USA 1975
con Woody Allen, Diane Keaton
***
Rivisto in TV, con Sabrina.
All'inizio dell'Ottocento, quando la Russia è invasa dall'esercito napoleonico, il pavido, ateo e pacifista Boris Grushenko (Allen) è costretto ad arruolarsi insieme ai suoi fratelli per combattere le forze nemiche. Diventato un eroe e tornato a Mosca, dopo aver battuto a duello un aristocratico, si sposa con la cugina Sonja (Keaton), da lui sempre amata. Insieme, i due cercheranno di uccidere Napoleone... Parodia di "Guerra e pace" di Tolstoj, che strizza però l'occhio anche a Dostoevskij (in una scena si menzionano praticamente tutti i titoli dei suoi romanzi) e al cinema di Ingmar Bergman (di cui cita dialoghi da vari film, scene da "Persona" e l'incontro con la Morte da "Il settimo sigillo") e di Eisenstein ("La corazzata Potëmkin" nella scena con i leoni e in quella della battaglia). Rispetto alle pellicole precedenti, Allen inizia ad abbandonare la comicità slapstick e fisica (presente ancora in un pugno di scene) per spostarsi su quella puramente verbale, fra battute nonsense, gag irriverenti e dialoghi verbosamente assurdi (come la presa in giro delle discussioni filosofiche). In effetti il film può essere considerato un punto di transizione fra i primi lavori e quelli che caratterizzeranno i decenni successivi. Colmo di paradossi e non sequitur, fu girato in Francia e Ungheria: ma l'esperienza si rivelò talmente problematica che il regista non realizzò più un film fuori dagli Stati Uniti nei successivi vent'anni (fino a "Tutti dicono I Love You" nel 1996). Fra le battute più divertenti: "Domattina alle sei verrò giustiziato per un crimine che non ho commesso. Dovevo essere giustiziato alle cinque ma ho un avvocato in gamba"; "D'ora in poi pulirai la mensa e le latrine! - "Signorsì, da che vedo la differenza?"; "Mi dicono matto... però un giorno, quando sarà scritta la storia della Francia, tra queste pagine non mancherà il mio nome: Pinco Pallino". James Tolkan è Napoleone (nonché il suo sosia), Olga Georges-Picot è la contessa. Nella colonna sonora si sentono brani di Prokofiev. Orso d'argento a Berlino.
4 commenti:
a un certo punto c'è questa battuta:
Conversavo sempre con Padre Nicolaj, che aveva sempre un abito nero ed una barba nera: per anni ho pensato che fosse una vedova sarda! (W.Allen in Amore e Guerra,1975)
sono riuscito a vedere la sceneggiatura originale: "la vedova sarda"
è un'invenzione del doppiatore
il film è molto bello, naturalmente!
Hai ragione, ho controllato: in inglese diceva "an italian widow". All'epoca gli adattatori italiani dei film modificavano spesso le battute per renderle più divertenti o comprensibili (se c'erano di mezzo riferimenti culturali o, come in questo caso, stereotipi). Di esempi ce ne sono a bizzeffe, per esempio, in "Frankenstein Junior". A volte funzionavano, altre volte no. Meglio comunque di oggi, che per la paura di modificare il "sacro testo" originale abbiamo adattamenti pieni di battute o di frasi tradotte letteralmente ma che in italiano non funzionano. A cosa serve un adattatore se non adatta?
Uno dei miei preferiti in assoluto (credo che di suo mi manchino giusto due tre film e tutti degli ultimi anni).
Confesso che io quelli degli ultimi anni li ho bellamente saltati, ma adesso che ho cominciato a (ri)vedere tutti i suoi film in ordine cronologico, magari li recupererò...
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