27 agosto 2020

Prigionieri dell'oceano (A. Hitchcock, 1944)

Prigionieri dell'oceano (Lifeboat)
di Alfred Hitchcock – USA 1944
con Tallulah Bankhead, Walter Slezak
***

Visto in divx.

A bordo di una scialuppa di salvataggio malmessa, alla deriva nel bel mezzo dell'Oceano Atlantico, ci sono nove sopravvissuti all'affondamento di una nave americana che da New York era diretta a Londra, colpita dal siluro di un sommergibile tedesco. Non hanno bussola né radio, e solo poca acqua e cibo. Fra i nove c'è anche il capitano del sommergibile nazista (anch'esso colato a picco), che gli altri naufraghi hanno salvato e, dopo un'accesa discussione, hanno deciso di accogliere fra loro. Ma pur essendo in teoria un prigioniero, approfittando della loro fame, della sete e della disperazione, riuscirà pian piano a manipolarli a proprio piacimento... Da un romanzo di John Steinbeck, un piccolo capolavoro di Hitchcock nonché uno dei suoi primi film a essere ambientato interamente in un luogo ristretto (come, in seguito, saranno "Nodo alla gola", "Il delitto perfetto" e "La finestra sul cortile"): in questo caso la scialuppa in balìa delle onde dell'oceano, che la macchina da presa riprende sempre dall'interno, come se ci trovassimo anche noi in compagnia dei passeggeri (non c'è una sola inquadratura dal di fuori dello scafo!), in uno stato di perenne confusione e ondeggiamento che contribuisce alla sensazione di essere perduti e alla deriva. Costruito su un impianto corale, che mostra le personalità dei vari occupanti della barca cozzare le une contro le altre (corrispondono infatti a diverse classi sociali, etnie, convinzioni politiche, personalità psicologiche: abbiamo uomini e donne, militari e civili, ricchi e poveri, egoisti e solidali), il lungometraggio generò polemiche e controversie alla sua uscita (in piena seconda guerra mondiale) perchè rappresenta il tedesco Willi (interpretato da un grande Walter Slezak) come "superiore" in tutto e per tutto ad americani e britannici. Pur essendo da solo contro otto, è infatti furbo, calcolatore, più forte fisicamente e capace di resistere alle avversità. Hitchcock e lo sceneggiatore Jo Swerling spiegarono che la loro intenzione era proprio quella di mettere in guardia gli alleati: se il nemico è così organizzato, efficiente e subdolo, per sconfiggerlo è necessario rimanere uniti, mettendo da parte i dissidi, le differenze o le antipatie reciproche. Il cast corale comprende Tallulah Bankhead (la giornalista snob Connie Porter), Henry Hull (l'industriale armaiolo e conservatore Charles "Ritt" Rittenhouse Jr.), John Hodiak (il macchinista comunista John Kovac), William Bendix (il timoniere Gus Smith, con la gamba ferita nell'esplosione), Hume Cronyn (il marconista Stanley Garrett), Mary Anderson (l'infermiera Alice MacKenzie), Canada Lee (il cameriere di colore Joe Spencer). Memorabile in particolare Connie, che man mano che la storia procede perde in mare tutte le cose materiali che le sono care (la macchina fotografica, quella per scrivere, la pelliccia, il braccialetto di diamanti). Ma in generale, tutti i personaggi perdono qualcosa: chi un figlio, chi la gamba, chi le proprie certezze, e tutti l'orientamento. Più attiva a teatro che al cinema, la Bankhead non recitava in un film di finzione da oltre dieci anni. Quanto a sir Alfred, non potendo apparire in uno dei suoi consueti cameo, sceglie di figurare in una delle foto sul giornale che si trova a bordo della barca (nella pubblicità di una cura dimagrante!). Da notare l'assenza di una tradizionale colonna sonora extradiegetica: a parte il rumore delle onde e del mare, gli unici brani musicali presenti sono quelli suonati o cantati dagli stessi personaggi a bordo della scialuppa. Curiosità: esiste un remake fantascientifico, "Lifepod", del 1993.

4 commenti:

Bruno ha detto...


Ricordo poco il film, non mi è piaciuta la rappresentazione del tedesco, che deve sempre e per forza essere la persona più fanatica, minacciosa, pericolosa che si possa immaginare, il che giustifica poi, attenzione, il fatto che tutti si coalizzano per ammazzarlo.

Christian ha detto...

Tieni però conto che il film è stato girato a guerra ancora in corso, quando fare propaganda era quasi un obbligo... Anzi. come ho scritto, Hitchcock fu semmai criticato per aver dato al tedesco anche delle caratteristiche "positive" (l'astuzia, la resistenza, la forza fisica).

In The Mood For Cinema ha detto...

Non sapevo nulla del remake! Comunque filmone imprescindibile. Anni fa ne ho scritto anche io:
http://inthemoodforcine.altervista.org/i-prigionieri-delloceano/

Christian ha detto...

Sicuramente uno dei migliori film di quel periodo, costruito ottimamente anche dal punto di vista narrativo e tecnico!