25 gennaio 2020

1917 (Sam Mendes, 2019)

1917 (id.)
di Sam Mendes – GB/USA 2019
con George MacKay, Dean-Charles Chapman
***

Visto al cinema Colosseo.

Nell'aprile del 1917, sul fronte occidentale nel nord della Francia durante la Grande Guerra, due soldati inglesi di fanteria (MacKay e Chapman) vengono incaricati di attraversare la terra di nessuno, apparentemente abbandonata dal nemico, per raggiungere le truppe che stanno per affrontare i tedeschi, ritiratisi oltre la Linea Hindenburg, e consegnare l'ordine di fermare l'attacco prima di cadere in una trappola (i tedeschi stavano mettendo in atto la cosiddetta Operazione Alberico), salvando così le vite di 1600 soldati, compreso il fratello di uno di loro. Ispirato ai racconti del suo nonno paterno Alfred Mendes, che aveva combattuto proprio sul fronte francese, il regista realizza un film epico, emozionante e tecnicamente spettacolare, dove la forma sovrasta la (pur rilevante) sostanza. L'intera pellicola è infatti girata in piano sequenza (a dire il vero con alcuni "montaggi invisibili" realizzati attraverso il digitale, in maniera non dissimile da quanto Iñárritu aveva fatto in "Birdman" e Hitchcock, con metodi invece più tradizionali, in "Nodo alla gola") e si svolge in tempo reale (se si eccettua un periodo di poche ore in cui uno dei personaggi perde conoscenza). Come risultato, lo spettatore si ritrova totalmente immerso nell'azione e partecipa alla missione insieme ai protagonisti, anche se in certe sequenze l'effetto è quasi quello di un videogioco, il che indebolisce un po' la tensione. Per il resto, la guerra appare per tutto quello che ha da offrire: morte, distruzione, desolazione, orrore, fra cadaveri (di uomini e di animali), fattorie e città completamente distrutte, barlumi di umanità residua in mezzo a crudeli carneficine. E l'eroismo non nasce dal compiere imprese eroiche, ma dal fare il proprio dovere e quello che impone la coscienza: i due protagonisti non partono in missione per lanciare un'offensiva ma per fermarla, non per vincere una battaglia ma semplicemente per non perderla (in questo ricorda altre pellicole di guerra recenti, come "Dunkirk" o "Salvate il soldato Ryan", che parlano di ritirate o di limitazione dei danni anziché di trionfi o vittorie campali). Per due volte, fra l'altro, entrambi i soldati hanno la tentazione di mostrare umanità ed empatia verso un soldato nemico, solo per vedere la decisione ritorcersi contro di loro. Per i due interpreti è un vero e proprio tour de force, e specialmente per MacKay, autentico protagonista della vicenda. In piccoli ruoli di ufficiali si riconoscono Colin Firth, Mark Strong e Benedict Cumberbatch. Magnifica la fotografia di Roger Deakins. La pellicola ha vinto il Golden Globe come miglior film drammatico, e ha ricevuto ben dieci candidature agli Oscar (fra cui miglior film, regista, sceneggiatura e fotografia).

1 commento:

Christian ha detto...

Aggiornamento Oscar: "1917" ha vinto tre statuette, quelle per la miglior fotografia, per gli effetti speciali e per il sonoro.