29 settembre 2010

Harold e Maude (Hal Ashby, 1971)

Harold e Maude (Harold and Maude)
di Hal Ashby – USA 1971
con Bud Cort, Ruth Gordon
***

Rivisto in DVD, con Giovanni, Rachele, Ilaria e Giuseppe.

Harold è un giovane ricco, apatico e ossessionato dalla morte: guida un carro funebre, ama partecipare ai funerali degli sconosciuti, e soprattutto mette in atto continui (ed esilaranti) tentativi di suicidio nel vano scopo di attirare l'attenzione della madre (che dal canto suo cerca in ogni modo di pianificare la vita del figlio); Maude, invece, è una vecchietta simpatica ed eccentrica, uno spirito libero che ama sperimentare cose sempre nuove senza lasciarsi ingabbiare dalle regole e dalle costrizioni sociali: "prende in prestito" le vetture altrui, realizza opere d'arte tattili e olfattive, e trapianta gli alberi di città nella foresta. L'incontro fra i due farà scattare la scintilla, con Maude che insegnerà ad Harold a vivere la propria vita con pienezza, a non legarsi alle cose materiali e a riscoprire l'amore e la curiosità per tutto ciò che lo circonda. Un vero e proprio cult movie per coloro che lo hanno visto, questo piccolo film comico e romatico è davvero fuori dal comune. A suo modo trasgressivo già all'epoca in cui uscì (e infatti fu un flop commerciale), lo è a maggior ragione oggi per come mette in scena un'implausibile storia d'amore fra un quasi ventenne e una quasi ottantenne e la condisce con situazioni assurde e paradossali. Eppure l'umorismo macabro, da black comedy britannica (in realtà il film è girato a San Francisco), si sposa perfettamente con la dolcezza e la delicatezza della storia e con la simpatia del personaggi, che hanno alle spalle tragedie che la sceneggiatura lascia solo immaginare (dov'è il padre di Harold? e cosa significa il numero tatuato sul braccio di Maude?). Esilarante, fra le tante, la scena in cui il ragazzo – che ha appena manifestato alla madre il desiderio di sposarsi con Maude – viene "rimproverato" in sequenza dallo zio militare, da uno psicanalista e da un prete, ciascuno con il ritratto del proprio nume tutelare (il Presidente, Freud, il Papa) appeso sulla parete alle sue spalle. Oltre ai due protagonisti, nel cast brilla anche Vivian Pickles nei panni della madre di Harold. Da rimarcare la bella colonna sonora di Cat Stevens, all'epoca non ancora convertitosi all'Islam, con canzoni come "Don't Be Shy" e "If You Want To Sing Out, Sing Out" (quest'ultima cantata anche dai personaggi).

7 commenti:

Giovanni ha detto...

Che bel film... Il rapporto allievo e maestro (anche se non per forza ci devi andare a letto... io sarei rimasto su un piano più "alto", effettivamente quella scena di "dopo-sesso" l'ho trovata molto grottesca), tra apatia della vita e gioia di vivere, tra spensieratezza e profonda consapevolezza della caducità della vita.

L'ho trovato molto intenso, seppur raccontato con quell'ironia a cui nulla si nega, anche temi molto forti.

Grazie Cri, bellissimo inizio di cineforum.

A presto,
Giovanni

Christian ha detto...

Sono contento che a te e agli altri sia piaciuto! ^^
Non ne ero sicuro al 100%, visto che si tratta di un film piuttosto particolare e fuori dagli schemi. Ma la scena che citi io l'ho trovata delicata e per nulla stonata (anche il sesso fa parte delle cose della vita che Harold deve scoprire), al punto che mi ero quasi dimenticato che ci fosse. Sono semmai le tante scene di humour nero, come i finti suicidi, a essere un po' a rischio di fraintendimento: per la loro assurdità e soprattutto perché poi la morte irrompe davvero, e questa volta non per divertimento.

Una curiosità: l'uomo barbuto che si vede a un certo momento, nel luna park, è il regista Hal Ashby.

Marisa ha detto...

Le cose non sono mai quelle che sembrano e questo film, che sembra inglese, ma è americano, ce lo ricorda con leggerezza, grazia ed ironia.
E' uno dei miei film cult e, quando voglio consolarmi per l'abbrutimento del "concretinismo" imperante, lo rivedo.
Anche per come passa dalla paradossalità della morte inscenata a quella vera ed intima, rimane esemplare.
La colonna sonora poi resta a far compagnia per molto tempo.

Christian ha detto...

Riguardo alla morte finale (peraltro preannunciata), c'è chi l'ha trovata fuori posto o anche poco coerente con l'incoraggiamento a vivere che Maude dà a Harold. Ma in realtà il suo vero insegnamento è quello di non legarsi alle cose materiali e di sapere quando lasciarle andare via, come nella scena in cui getta in mare l'anello che Harold le ha appena regalato ("Così saprò sempre dove si trova").
Quanto alla colonna sonora, oltre che bella è anche molto particolare per un film del genere, e questo aiuta a ricordarla.

Marisa ha detto...

Purtroppo la maggior parte della gente continua a contrapporre la vita e la morte e non riesce ad accettare che sono due facce della stessa medaglia e non saper morire quando è l'ora giusta è altrettanto violento e distruttivo del non saper vivere.
L'insegnamento di Maude che, proprio perchè ama la vita, non si attacca ad essa con possessività, ma si lascia andare al flusso più ampio che ci attraversa, è bellissimo e Harold, che è giovane e deve entrare nella vita, finalmente capisce che la vita è come "un grande canto"( per citare un verso di Rilke).

Anonimo ha detto...

"Non credo nelle patenti". Mitica!!
Film indimenticabile. La colonna sonora è straordinaria.

Ale55andra

Christian ha detto...

Tutta quella scena con il poliziotto è molto divertente! ^^