22 settembre 2010

Potiche (François Ozon, 2010)

Potiche - La bella statuina (Potiche)
di François Ozon – Francia 2010
con Catherine Deneuve, Gérard Depardieu
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Visto al cinema Anteo, in originale con sottotitoli
(rassegna di Venezia)

Siamo nel 1977, stagione di grandi scioperi e contestazioni. Quando la fabbrica di ombrelli diretta dal marito (Fabrice Luchini) si trova a fronteggiare disordini e rivendicazioni sindacali, la ricca e borghese Suzanne Pujol (Deneuve) – fino ad allora confinata in casa a fare "la bella statuina" – è costretta ad assumerne temporaneamente la direzione. E grazie anche ai consigli del deputato comunista Maurice Babin (Depardieu), un tempo suo amante, riesce a riportare l'armonia in fabbrica. Il marito non perderà tempo a esautorarla e a riappropriarsi della poltrona di comando: ma lei, che ha ormai assaporato la libertà e la voglia di realizzarsi personalmente, si dedicherà alla politica, candidandosi come deputata e sfidando sul suo terreno anche Babin. L'associazione d'idee fra la Deneuve e gli ombrelli fa venire subito alla mente "Les parapluies de Cherbourg", ma più che una pellicola a sfondo romantico questa è semmai una graffiante screwball comedy in chiave femminista, che riporta in auge la guerra dei sessi e la fonde con la lotta di classe. Fra colori pastello, momenti pop e kitsch, un divertente ritmo musicale e un cast in stato di grazia (ci sono anche Karin Viard, la segretaria, Judith Godrèche, la figlia di destra, e Jérémie Renier, il figlio di sinistra; Suzanne da giovane è invece interpretata da Elodie Fregé), il film è soltanto all'apparenza leggero e svagato: Ozon, che torna a lavorare con la Deneuve dopo "8 donne e un mistero", inserisce fra le righe, come suo solito, accenni ad argomenti spinosi di ogni genere e gioca con un personaggio dalle molte sfaccettature, capace di offrire diverse sorprese allo spettatore.

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