16 settembre 2010

Winter vacation (Li Hongqi, 2010)

Winter vacation (Han jia)
di Li Hongqi – Cina 2010
con Bai Jinfeng, Bao Lei
***

Visto al cinema Apollo, in originale con sottotitoli
(rassegna di Locarno)

Mentre la pausa scolastica invernale sta per concludersi, alcuni ragazzi in un'innevata cittadina di provincia cercano di vincere la noia, riflettono sul loro ruolo nella società, discutono di amori adolescenziali e di argomenti banali, e sono alle prese con problemi familiari di vario genere. A uno spettatore distratto, il film che ha vinto il Pardo d'Oro a Locarno potrebbe sembrare una delle tante pellicole orientali che raccontano momenti di vita quotidiana in un ambiente dove non succede mai nulla ("Perché il cielo è sempre vuoto?"), con un minimalismo stilistico fatto di silenzi, lentezza esasperante e lunghe inquadrature fisse. Ma alla poesia di uno Tsai Ming-Liang sostituisce un umorismo surreale e rarefatto che sembra provenire dai lavori di Aki Kaurismäki: come nelle opere del regista finlandese, i silenzi sono rotti all'improvviso da frasi sospese e da dialoghi ai limiti dell'assurdo, con cui i personaggi – pur rimanendo imperturbabili – esprimono opinioni e pensieri che contrastano comicamente con le normali regole del mondo che li circonda, e dove l'ironia e la serietà si fondono in maniera inestricabile. Meraviglioso, per esempio, il bambino costantemente ignorato in famiglia, che a chi gli chiede cosa vorrà fare da grande risponde "L'orfano"; o i suoi duetti con il nonno che guarda la televisione (dove, fra l'altro, viene trasmesso un film che si direbbe diretto dallo stesso regista di questo). Ed esilarante la scena della donna che deve acquistare un cavolo al mercato, cercando in tutti i modi di far scendere il prezzo, così come la dichiarazione d'amore "all'incontrario" fra due adolescenti, con il ragazzo che sottolinea i difetti di colei che ama anziché farle i complimenti. Degna conclusione di un film delizioso e divertentissimo è poi la scena finale, in cui un professore in classe si lancia in una filippica esistenzialista e decisamente anticonvenzionale, lasciando perplessi gli studenti sui banchi. Fuori dal comune, ma adeguata ai ritmi del film, anche la stralunata colonna sonora.

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