2 settembre 2010

Maghi e viaggiatori (Khyentse Norbu, 2003)

Maghi e viaggiatori (Travellers and Magicians)
di Khyentse Norbu – Bhutan/Australia 2003
con Tsewang Dandup, Sonam Lhamo
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Visto in divx alla Fogona, con Marisa.

Si tratta del primo film mai girato in Bhutan, anche se il dubbio che sia stato pensato per l'esportazione, cioè avendo in mente un pubblico occidentale, è difficile da scacciare. L'ambientazione e gli scenari esotici, fra boschi e montagne, fanno da sfondo all'eterna lotta fra tradizione e modernità, con personaggi divisi fra l'accontentarsi di quello che si ha già e il desiderio di fuggire altrove. Il protagonista Dondup, giovane funzionario governativo di stanza in un piccolo villaggio fra le montagne, sogna infatti di andare in America, la terra delle opportunità: ma durante il lungo viaggio fino alla più vicina città (ha perso la corriera ed è costretto a fare l'autostop su strade dove non passa mai nessuno) incontra un monaco che gli racconta una favola a sfondo morale; e, cosa più importante, fa la conoscenza con una ragazza che gli farà cambiare idea, finendo così col restare a casa. Il film alterna sequenze del viaggio di Dondup (immerse in paesaggi da cartolina) con frammenti del racconti del monaco (incentrato su un giovane, per molti versi simile al protagonista, che si perde nella foresta e si innamora della moglie del boscaiolo che lo ospita), girati con una fotografia filtrata ed espressionista. A tratti ricorda il cinema di Zhang Yimou (in particolare film come "Non uno di meno", "La strada verso casa" e "Mille miglia... lontano"), ma tutto è un po' troppo facile, banale e scontato.

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