1 settembre 2010

Delitti e segreti (S. Soderbergh, 1991)

Delitti e segreti (Kafka)
di Steven Soderbergh – USA 1991
con Jeremy Irons, Ian Holm
**

Visto in divx alla Fogona, con Marisa.

Impiegato negli archivi di una compagnia di assicurazioni, nella Praga del 1919, lo scrittore Franz Kafka (Irons) indaga sulla misteriosa scomparsa di un suo collega, rimane invischiato nelle attività di un gruppo di anarchici e scopre l'esistenza di un complotto per creare una nuova razza di lavoratori sottomessi all'autorità. Il secondo lungometraggio di Soderbergh (reduce dal successo di "Sesso, bugie e videotape") non è un biopic, ma una pellicola di finzione che trasforma lo scrittore de "Il processo", "La metamorfosi" e altre celebri opere (quasi tutte citate, en passant) nel protagonista di un mystery thriller dai risvolti fantascientifici e sociali. Notevole lo stile, che per scenografie e inquadrature si rifà dichiaratamente dell'espressionismo tedesco (almeno fino a quando la fotografia rimane in bianco e nero, perché la sequenza all'interno del "Castello" è invece – chissà perché – a colori). Uno dei personaggi, il medico interpretato da Ian Holm, si chiama addirittura Murnau, come il grande regista di "Nosferatu". Ma alla resa dei conti il cerebrale Soderbergh dimostra di non saper essere visionario come il Gilliam di "Brazil" o allucinato come il Cronenberg de "Il pasto nudo" (per citare due film con cui questo ha qualcosa in comune), e si "limita" a imprigionare lo spettatore in una ragnatela di burocrazia, paranoia e mistero. Musiche di Cliff Martinez. Nel cast anche Theresa Russell, Armin Mueller-Stahl e Alec Guinness.

5 commenti:

Martin ha detto...

E' uno dei miei Soderbergh preferiti, ma come per tutti i film d'atmosfera le condizioni di visione sono fondamentali.
Se, da quanto ho capito, l'hai visto in divx sul portatile non mi sorprende che il tuo coinvolgimento sia stato pressochè nullo.

Christian ha detto...

Eppure l'atmosfera l'ho colta... È a livello di contenuti che non mi è parso particolarmente incisivo o profondo.

Comunque concordo: ogni film sarebbe da vedere in pellicola, su grande schermo e al buio. Peccato che per molti sia ormai quasi impossibile, e bisogna accontentarsi.

Martin ha detto...

Esistono però anche le vie di mezzo, dei buoni compromessi.
E ci sono film come questo Kafka che secondo me vengono troppo penalizzati da visioni particolarmente "ristrette".
Sai meglio di me che ci sono film, anche capolavori, che puntano in gran parte sulle capacità evocative e sul coinvolgimento dello spettatore nell'atmosfera della pellicola.
Ammetterai anche tu che per questo tipo di film la visione che hai fatto non possa in alcun modo rendere efficaciemente le intenzioni del regista.

Lakehurst ha detto...

personlamente non amo soderbergh che mi sembra sempre promettere più di quanto non riesca a mantenere; però devo dire che questo film mi incuriosisce abbastanza. trovo accattivanti i film non biografici che parlano di personaggi reali, e poi l'espressionismo tedesco merita d'essere ricordato qualche volta

Christian ha detto...

Anch'io la penso come te su Soderbergh. Questo film, tutto sommato, una visione la merita, anche se non ne sono così entusiasta come Martin (ma c'è anche chi l'ha stroncato di brutto, come il Mereghetti).