27 maggio 2020

Super 8 (J.J. Abrams, 2011)

Super 8 (id.)
di J.J. Abrams – USA 2011
con Joel Courtney, Elle Fanning
**1/2

Visto in TV.

Nel 1979, in una cittadina dell'Ohio, una banda di ragazzini impegnata a girare un film amatoriale in Super8 sugli zombi ("Il caso", che sarà mostrato sui titoli di coda) rimane coinvolta in un'invasione aliena. Scritto e diretto da J.J. Abrams, questo lungometraggio sembra in tutto e per tutto un film di Steven Spielberg (che figura solo come produttore, ma che in realtà ha collaborato allo sviluppo della storia). Questo perché l'intera pellicola è un omaggio al tipo di film che il buon Steven realizzava all'inizio della sua carriera (con evidenti citazioni da "E.T." e "Incontri ravvicinati del terzo tipo") o che ha prodotto negli anni Ottanta (come "I Goonies" o "Gremlins"). L'idea stessa dei ragazzini cineasti rimanda alle origini di Spielberg, quando a 16 anni filmava e poi proiettava in pubblico i suoi primi lavori amatoriali, come "Firelight". E anche se la regia è competente, Abrams si dimostra (o, volendo, si conferma) incapace di elaborare una propria originalità, rifacendosi esclusivamente a un immaginario nostalgico, pieno di luoghi comuni del cinema di avventura, che condivide con i suoi coetanei (e che ricopre di una "patina" moderna). Abbiamo così un ragazzino protagonista (Joel Courtney nei panni di Joe, che nella "troupe" si occupa del trucco e degli effetti speciali), introverso, sensibile e incompreso; un extraterrestre mostruoso che alla fine si rivela essere in realtà buono; i militari cattivi; i problemi in famiglia, quasi sempre dovuti all'assenza di uno dei due genitori (nel caso di Joe, la madre è morta di recente). Rispetto ai film che prende a modello, però, questo è decisamente più fracassone (le esplosioni abbondano) e, anche se divertente, assai più prevedibile, afflosciandosi nella seconda parte dopo l'ottimo incipit. Elle Fanning, nei panni di Alice, recita meglio quando "finge di recitare" nel filmino girato dai ragazzini che nel film vero e proprio. Kyle Chandler è il padre di Joe, vicesceriffo della cittadina, Ron Eldard il padre di Alice, Noah Emmerich il "cattivo" colonnello Nelec. Fra gli amici della troupe ci sono Riley Griffiths (il regista) e Ryan Lee (l'esperto di esplosivi). In qualità di produttore, Abrams aveva già sperimentato con il mix fra fantascienza urbana e metacinema nel ben più geniale "Cloverfield".

4 commenti:

In The Mood For Cinema ha detto...

Sicuramente Cloverfield è più interessante per molti versi, però questo ha un effetto nostalgico (seppur ovviamente figlio diretto di Spielberg, senza neanche volerlo nascondere), che ci fa un po' tornare a quell'epoca (noi che siamo di quell'epoca appunto).

Clarke è vivo ha detto...

Aggiungo: alieno inguardabile.

Christian ha detto...

L'effetto nostalgia, alla fine, è probabilmente il pregio maggiore del film, o almeno il suo principale motivo d'interesse.
L'alieno, ma in generale tutto il finale, è invece il punto debole!

In The Mood For Cinema ha detto...

Concordo, ma è stato comunque intuitivo, non voglio dire "geniale" Abrams ad aprire la pista a quello che è tornato ad essere un filone (Stranger Things, It, ecc...).