Marrakech Express (G. Salvatores, 1989)
Marrakech Express
di Gabriele Salvatores – Italia 1989
con Fabrizio Bentivoglio, Diego Abatantuono
***
Rivisto in DVD.
Quando ricevono dal Marocco un'inattesa richiesta d'aiuto da parte di Rudy, l'amico di cui non avevano più notizie da dieci anni, quattro trentenni un tempo inseparabili ma che si sono ormai persi di vista – l'ingegnere Marco (Fabrizio Bentivoglio), il venditore d'auto usate Maurizio detto "Ponchia" (Diego Abatantuono), l'insegnante Paolino (Giuseppe Cederna) e il solitario Cedro (Gigio Alberti) – decidono di partire insieme in auto per Marrakech per portargli il denaro che ha richiesto. Il lungo viaggio farà tornare alla luce i rapporti, i rancori e le incomprensioni, ma anche le complicità, i giochi e soprattutto la nostalgia per un'epoca ormai finita ("Siamo una tribù in via di estinzione, gli ultimi che avranno i ricordi in bianco e nero"). Vero e proprio cult movie generazionale, forse debitore in parte a "Il grande freddo" e a "Fandango", il terzo film di Gabriele Salvatores è il primo della cosiddetta "trilogia della fuga" (seguiranno "Turné" e "Mediterraneo"), nella quale il regista esplicita la sua miglior vena comico-indulgente e, insieme con i suoi sceneggiatori (qui Umberto Contarello, Carlo Mazzacurati ed Enzo Monteleone), guarda al passato e ai ricordi di quando, con gli amici, si facevano spensierati viaggi in giro per l'Europa e per il mondo, all'insegna della gioventù e dell'incoscienza (farsi le canne sul traghetto, rubare cibo al supermercato, dormire sotto le stelle...) prima che gli impegni e i doveri della vita adulta ci cambiassero profondamente e soffocassero la voglia di libertà. Leggero e ingenuo, riesce a risultare comunque risonante e gradevole, grazie al fascino apportato dai temi del viaggio (che, come sempre, è anche e soprattutto alla (ri)scoperta di sé) e dell'amicizia, ma pure a una colonna sonora che comprende brani vintage ("L'anno che verrà" di Lucio Dalla, "La leva calcistica del '68" di Francesco De Gregori, quest'ultima usata nella scena più celebre della pellicola, quella della partita nel deserto contro i marocchini che sarà poi citata da Aldo, Giovanni e Giacomo in "Tre uomini e una gamba"). Fra i tanti momenti memorabili, la sosta presso il villaggio western in Spagna, la visita dal dentista tedesco a Marrakech, il tatuaggio al bagno turco, l'attraversamento del deserto in bicicletta, prima che la pellicola si perda un po' nel finale: come in molti viaggi, quando si arriva alla meta tutto sembra di colpo meno interessante. Ottimi gli attori, che torneranno quasi tutti nei film seguenti del regista: a spiccare sono in particolare Cederna (nei panni del timido Paolino) e Abatantuono (Ponchia), che dopo "Regalo di Natale" prosegue a staccarsi dalla figura del "terrunciello" che lo aveva reso celebre, dimostrandosi interprete a tutto tondo. Ugo Conti è l'omosessuale Salvatore, che aiuta i nostri amici in Marocco. Massimo Venturiello è Rudy, mentre Cristina Marsillach è Teresa, la ragazza spagnola che questi manda dagli amici. Insieme ai lavori successivi avrebbe potuto forse rinnovare la stagione della commedia all'italiana: ma il filone inevitabilmente si estinguerà da solo in poco tempo, e lo stesso Salvatores cercherà altre strade.
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