29 maggio 2020

Il ricatto (Eugenio Mira, 2013)

Il ricatto (Grand Piano)
di Eugenio Mira – Spagna 2013
con Elijah Wood, Kerry Bishé
*1/2

Visto in divx.

Giovane e brillante pianista che soffre di ansia da palcoscenico, Tom Selznick (Elijah Wood) si è ritirato dalle scene dopo essersi "bloccato" durante un concerto. Ma viene convinto dalla moglie Emma (Kerry Bishé), attrice e cantante di successo, a tornare a esibirsi in un'occasione particolare: potrà infatti suonare sul pianoforte appartenuto al suo antico maestro e mentore Patrick Godureaux, scomparso da poco. Durante le prime battute del concerto, però, Tom nota una scritta in inchiostro rosso sullo spartito, che dice: "Sbaglia una nota, e morirai". E scopre di avere addosso il puntatore di un fucile di precisione... Scritto da un Damien Chazelle non ancora regista (avrebbe esordito l'anno successivo con un'altra pellicola a tema musicale, "Whiplash"), un thriller di stampo hitchcockiano potenzialmente intrigante, ma alla resa dei conti poco riuscito. Lo spunto può ricordare quello della cabina telefonica di "In linea con l'assassino", ma la vicenda è davvero troppo inverosimile per poter essere presa sul serio: basti pensare che Tom, pur avendo gli occhi di tutto il pubblico puntati addosso, parla e discute in continuazione con il killer attraverso un auricolare, abbandona lo strumento e torna più volte al suo posto mentre il resto dell'orchestra continua a suonare, e fa persino telefonate o invia messaggi durante la sua esibizione! Per non parlare delle scene d'azione e dei combattimenti dietro le quinte o sopra il teatro, o del fatto che apparentemente l'intero pubblico non si accorge se un pianista sbaglia l'ultima nota – sì, l'ultima! – di un brano. Tutto questo non può che andare a discapito della sospensione dell'incredulità e finisce per ridurre o addirittura azzerare la suspense, nonostante gli sforzi degli interpreti (i "cattivi" sono John Cusack e un redivivo Alex "Bill S. Preston" Winter). Altro punto a demerito, il fatto che i brani suonati (un concerto per pianoforte e orchestra e un pezzo per piano solo) siano originali (di Víctor Reyes), e neanche granché belli: avrebbero potuto usare almeno della vera musica classica!

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