Fievel conquista il west (Nibbelink, Wells, 1991)
Fievel conquista il west (An American Tail: Fievel Goes West)
di Phil Nibbelink, Simon Wells – USA 1991
animazione tradizionale
*1/2
Rivisto in TV.
In cerca di nuove opportunità, la famiglia Toposkovich si trasferisce ulteriormente, lasciando New York per raggiungere il selvaggio west. Ancora una volta il piccolo Fievel viene separato dai suoi parenti durante il viaggio (stavolta in treno), e ancora una volta salverà tutti dal complotto dei gatti che stanno mettendo a punto una trappola per catturare i topi nella polverosa cittadina di frontiera dove si sono insediati, Green River. Messo in cantiere sull'onda del successo del primo film ("Fievel sbarca in America"), ma senza il coinvolgimento del suo creatore Don Bluth che aveva interrotto la collaborazione con il produttore Steven Spielberg, questo sequel appare semplice e derivativo, e vive di luce riflessa del prototipo, di cui ripropone la struttura senza aggiungervi molto di nuovo (stavolta, anziché di immigrati, si parla di coloni). Dei tanti comprimari che gravitavano attorno a Fievel, a parte la sua famiglia (con un ruolo maggiore per la sorella Tanya, aspirante cantante), ne ritorna solo uno, il gatto "buono" Tigre, spalla comica eletta quasi a co-protagonista. Per il resto, da segnalare il gatto latifondista Mr. Crudelio (che in originale ha la voce di John Cleese), la soubrette Miss Kitty e lo sceriffo canino Wylie Burp (doppiato in inglese da James Stewart, al suo ultimo lavoro per il cinema). La trama, oltre che poco originale, è sfilacciata, non ha senso (perché i gatti non si mangiano subito i topi?), e punta troppo sulla parodia dei luoghi comuni del western. Anche le poche canzoni sono bruttarelle, ma in una sequenza c'è "Rawhide" nella versione dei Blues Brothers. Assai dinamica invece l'animazione, mentre il mood, forse per l'assenza di Bluth, ricorda più i corti della Warner Bros, ricchi di azione e capitomboli, che non i film classici della Disney, caratteristica del lungometraggio originale. D'altronde nel frattempo era esploso il fenomeno "Chi ha incastrato Roger Rabbit", molti dei cui animatori furono messi al lavoro qui (si tratta del primo titolo prodotto dalla spielberghiana Amblimation). Uscita al cinema nello stesso giorno del disneyano "La bella e la bestia", la pellicola ebbe comunque un discreto riscontro, anche se non pari al capitolo precedente: negli anni a venire la franchise genererà una serie tv e altri due film ("Il tesoro dell'isola di Manhattan" e "Il mistero del mostro della notte"), collocati cronologicamente fra il primo e il secondo episodio, e distribuiti direttamente in home video.
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