21 maggio 2020

Diamanti grezzi (J. e B. Safdie, 2019)

Diamanti grezzi (Uncut gems)
di Josh e Benny Safdie – USA 2019
con Adam Sandler, Julia Fox
***

Visto in TV (Netflix), con Sabrina.

Il gioielliere ebreo Howard Ratner (Adam Sandler) ha un negozio nel Diamond District di Manhattan. "Maneggione" dai mille traffici, si barcamena fra debiti (deve una forte somma di denaro all'usuraio Arno (Eric Bogosian), che è anche suo cognato, dai cui esattori si defila in continuazione), gioco d'azzardo (è un appassionato di basket, sulle cui partite scommette senza freni), famiglia (è in fase di separazione dalla moglie Dinah (Idina Menzel) e ha tre figli che spesso ignora) e amante (la giovane Julia (Julia Fox), commessa nel suo negozio, che vive nel suo appartamento). Un giorno riesce a procurarsi un prezioso e misterioso opale grezzo dall'Etiopia, che intende vendere all'asta: ma questo attira l'interesse del superstizioso Kevin Garnett, giocatore di basket della NBA (che interpreta sé stesso), convinto che gli porti fortuna... Un film caotico e colorato, un affresco gridato e debordante su un personaggio dalla vita notturna e sregolata, che sguazza nell'inganno e nel disordine, nel kitsch e nella volgarità, sballottato dal destino avverso in una New York ostile che a tratti ricorda quella dello Scorsese di "Fuori orario" e di altri film del regista italo-americano ambientati nella Grande Mela (la fotografia di Darius Khondji aiuta di certo nell'immedesimazione). Altri punti di riferimento dei fratelli Safdie sembrano essere il Tarantino di "Pulp fiction" (per la violenza che scoppia all'improvviso, la ricchezza dei personaggi di contorno e l'incrociarsi di più fili narrativi) e l'Abel Ferrara del "Cattivo tenente" (con la sfida fra Boston e Philadelphia nelle semifinali della NBA 2012 che fa da sfondo e filo conduttore alla vicenda, proprio come in quel film capitava per una serie di playoff del baseball). Se il protagonista della pellicola è di certo sgradevole e irresponsabile, la sceneggiatura e l'interpretazione di Sandler (sorprendentemente a suo agio in una parte drammatica) riescono però a tenere agganciato lo spettatore dall'inizio alla fine e a renderlo partecipe delle sue disavventure, grazie anche una cadenza serrata (nei dialoghi, nel montaggio) che ben si sposa con il ritmo adrenalinico di chi fa dell'azzardo la propria regola di vita, fino a un finale che giunge a sorpresa ma anche con un certo grado di inevitabilità. Nel cast anche Lakeith Stanfield (l'assistente di Howard che gli procura clienti famosi), Keith Williams Richards (l'esattore di Arno), Judd Hirsch (il suocero di Howard) e Mike Francesa (l'allibratore), oltre a vari cantanti e rapper newyorkesi nelle parti di sé stessi.

2 commenti:

In The Mood For Cinema ha detto...

A me è piaciuto molto, è un'esperienza "immersiva", cioè a una certa davvero ti viene voglia di spaccare di botte qualcuno all'interno del film con tutte quelle urla, voci sovrapposte, ecc...
Comunque Sandler ha dato prova di attore drammatico anche in altri film come Reign Over Me o Ubriaco d'Amore e ha dimostrato di essere un ottimo interprete, al di là delle commedie demenziali che lo vedono sempre protagonista.

Christian ha detto...

Esatto, è un film che nel bene o nel male ti "coinvolge". Sandler mi è sempre stato un po' indigesto, ma qui è senza dubbio efficace.