Old boy (Park Chan-wook, 2003)
Old boy (Oldboy)
di Park Chan-wook – Corea del Sud 2003
con Choi Min-sik, Kang Hye-jeong
***
Rivisto in DVD, con Martin.
Il secondo titolo della "trilogia della vendetta" di Park Chan-wook è sicuramente il più popolare dei tre film, oltre che il più acclamato dalla critica (ha vinto anche il gran premio della giuria a Cannes). Rispetto a "Mr. Vendetta", convincono di più sia la storia (tratta da un manga giapponese, del quale pare che si stia progettando un adattamento hollywoodiano... poveri noi!), sia i personaggi (soprattutto il protagonista Oh Dae-su, interpretato con grande espressività ed efficacia dall'ottimo Choi Min-sik), sia lo stile (un elegante guazzabuglio di pulp e postmoderno che non può non far pensare a Tarantino: splendida, per esempio, la scena in cui il nostro eroe avanza lungo un corridoio affrontando decine di avversari a colpi di martello, mentre la macchina da presa lo segue con una carrellata che ricorda lo scroll laterale di un videogioco). Il regista riesce a contestualizzare meglio gli eccessi, le violenze e le nefandezze che nel film precedente destavano sospetti di autocompiacimento e gratuità. L'intera operazione rimane senza dubbio furba e ammiccante, ma l'abilità visiva di Park, la costruzione narrativa della tensione e i numerosi colpi di scena rendono la visione piacevole fino alla fine, anche in assenza di un reale coinvolgimento emotivo per una vicenda in fondo irrealistica e implausibile (difetto che la accomuna a film di Fincher come "The game" o "Fight club"): il protagonista, un uomo qualunque (sia pure con mille difetti), viene rapito e tenuto prigioniero in una stanza per quindici anni. Una volta liberato, avrà cinque giorni di tempo per scoprire chi ha voluto stravolgergli la vita e perché. La sceneggiatura non si tira indietro nell'affrontare temi tabù, come la tortura o l'incesto, ma ai contenuti sconvolgenti si affianca anche un potente approccio stilistico. La scena in cui Dae-su divora un polpo vivo mi ha fatto pensare a sequenze simili viste nei primi film di un altro regista coreano, Kim Ki-duk, mentre tutto il flashback ambientato nella scuola può far sorgere paralleli con le atmosfere del magnifico manga "20th Century Boys" di Naoki Urasawa. Memorabile la frase che il protagonista ripete più volte a sé stesso: "Sorridi, e il mondo sorriderà con te. Piangi, e piangerai da solo". Ho trovato particolarmente azzeccato anche l'insolito e romantico accompagnamento musicale.
13 commenti:
Visto a cinema. Rimasi quasi folgorato. Da rivedere sicuramente. Ciao!
Forse è più bello stilisticamente che a livello di contenuti... Rivedendolo comunque si apprezza di più anche l'insieme.
Ciao anche a te!
Confesso che le scene di pesci torturati e mangiati vivi mi hanno angosciato (appunto L'isola e il film in questione). Oldboy comunque è molto bello.
Esatto, quando ho visto la scena del polpo ho ripensato proprio a "L'isola". Ma scene del genere, se non ricordo male, ci sono anche in altri dei primi film di Kim Ki-duk, quando erano ancora crudeli e sanguigni, prima che si ammosciasse con lo zen e le pellicole festivaliere!
E' incredibile pensare come a quei tempi venisse naturale paragonare Kim e Park, che invece hanno poi preso strade del tutto diverse.
Ciao!
L'arrivo del cinema coreano sui nostri schermi portò una ventata d'aria nuova e all'epoca un pò tutti noi cinefili ci esaltammo. Bellissimo film, oltre al premio della giuria a Cannes, finse anche il premio come miglior film al festival del fantastico di Sitges.
Sì, è vero, il cinema coreano arrivò a sostituire quello di Hong Kong, che invece era in fase calante dopo il ritorno alla Cina nel 1997. Però, a parte un pugno di film e di registi di buon livello (l'ottimo Lee Chang-dong, per esempio), secondo me non ha mantenuto tutte le promesse e si è rivelato un po' un fuoco di paglia.
Comunque, al cinema coreano sono grato anche solo per averci dato un'attrice come Bae Du-na! ^^
S'è consumato in fretta il bel cinema coreano, sì, molto in fretta!
Speriamo in un colpo di coda, e che non si riduca solo a quegli horror tutti uguali, pronti per farne remake americani peggiori degli originali. Mentre capolavori come "Peppermint candy" o "Memories of murder" sono quasi sconosciuti da noi!
Un genere che all'interno del cinema coreano ho gradito parecchio è stato quello delle commedie d'azione ("Kick the moon", "Attack the gas station", "My wife is a gangster", "Saving my hubby", ecc.), ma cose del genere, stupide e leggerine, sembrano avere poco appeal per il pubblico occidentale...
>Mentre capolavori come "Peppermint candy" o "Memories of murder" sono quasi sconosciuti da noi!
D'accordo! Ad esempio, Lee Chang-Dong merita moltissimo, nonostante il suo ultimo sia stato un passo quasi falso, ma l'ho apprezzato ugualmente. Ha talento, ma secondo me gli manca la sintesi - quasi tutti i suoi film durano più di 2h!
A proposito di remake, sono in cantiere in USA proprio quelli della trilogia di Park. Che pena, sinceramente.
Tornando a Oldboy, è quello che meno preferisco della trilogia, ma è sempre su buoni livelli. A me quello che fa impazzire di Park è proprio il gelo che trasmette, che tocca l'apice con Mr. Vengeance.
Dimenticavo (potrei scordarmene in séguito): un suo lavoro che ritengo molto riuscito è il corto Judgement, girato in B/n e a colori. Spesso sfugge perché è un corto, se non l'avessi visto, un'occhiata gliela darei. Poi magari se ne riparlerà.
Proverò a recuperarlo. Di Park ho visto solo i tre film della trilogia della vendetta e l'episodio di "Three... extremes", che ho trovato piuttosto brutto.
Credo sia il mio film preferito in assoluto. Lo vidi per la prima volta sei anni fa, a 17 anni, e da allora è amore pure e incondizionato.
Il remake di Spike Lee non guardarlo o bestemmierai in turco.
Per ora il remake non ho in programma di vederlo... ma in futuro potrebbe capitare (che sia brutto me lo aspetto di default, comunque!).
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