19 giugno 2009

La famille Wolberg (A. Ropert, 2009)

La famille Wolberg
di Axelle Ropert – Francia 2009
con François Damiens, Valérie Benguigui
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Visto al cinema Apollo, in originale con sottotitoli
(rassegna di Cannes).

Simon Wolberg, sindaco ebreo di una piccola cittadina francese e appassionato di musica soul (nella scena iniziale lo vediamo inaugurare una scuola dedicata a Maxine Brown!), ritiene che l'unità familiare sia la cosa più importante di tutte ed è fermamente convinto che la famiglia – di cui la città che amministra non è che una proiezione – inglobi il mondo intero. Non può pertanto tollerare che la figlia maggiore manifesti propositi di autonomia e individualità, e tantomeno che la moglie vada in cerca di un amore più libero e disinteressato (con un amante occasionale o con il fratello di Simon stesso, il bohemian Alexander). All'interno del nucleo familiare, secondo Simon, nessuno deve avere segreti: è pertanto paradossale che lui per primo taccia a proposito del tumore ai polmoni che gli concede ormai solo pochi mesi di vita, rendendo di fatto inutile la sua frenetica campagna elettorale e trasformando in un vero e proprio addio la festa di compleanno per i diciotto anni della figlia. Alla fine, l'autoritario, manipolatore e invadente Simon dovrà prendere atto della fragilità dei legami e della caducità della vita. Caratterizzato da toni intimisti e malinconici, il primo lungometraggio della giornalista e sceneggiatrice Axelle Ropert punta le sue carte sul disagio esistenziale dei personaggi e sulla descrizione dei rapporti fra loro e con il mondo esterno. Non particolarmente appassionante mentre lo si vede, lascia però un discreto ricordo.

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