6 giugno 2009

Violent cop (Takeshi Kitano, 1989)

Violent cop (Sono otoko, kyōbō ni tsuki)
di Takeshi Kitano – Giappone 1989
con Takeshi Kitano, Maiko Kawakami
***

Rivisto in DVD, con Marisa.

Takeshi Kitano è forse il mio regista vivente preferito. Autore di capolavori come "Hana-bi", "Sonatine", "L'estate di Kikujiro", "Dolls" e "Il silenzio sul mare", ha uno stile elegante e consapevole che mette al servizio di storie caratterizzate da violenza, lirismo e un umorismo grottesco e catartico. È anche un artista variegato e multiforme, che prima di esordire alla regia con questo film è stato – ed è tuttora – comico teatrale e televisivo, presentatore, pittore, poeta e scrittore. In Giappone è noto soprattutto con il nome d'arte "Beat Takeshi" (assunto quando, a inizio carriera, faceva parte di un duo comico manzai chiamato "The Two Beats"), con il quale si firma tuttora quando recita. Più che per i suoi film, presso il grande pubblico nipponico è popolare soprattutto per le numerose apparizioni televisive, le sue opinioni provocatorie e la sua personalità sopra le righe: è la star e il conduttore di programmi come "Oretachi Hyōkin-zoku" e "Takeshi's Castle", alcuni spezzoni del quale sono stati trasmessi da noi in "Mai dire banzai". In Italia, prima di raggiungere il successo grazie al trionfo di "Hana-bi" al festival di Venezia, lo ha fatto conoscere Enrico Ghezzi, che ne ha trasmesso spesso i film a "Fuori Orario". Ricordo che la prima volta che vidi una sua pellicola, proprio "Violent cop", rimasi abbastanza spaesato dal suo stile così insolito e straniante. Mi convinsi persino che non mi fosse piaciuto, ma non era vero: le visioni successive mi fecero capire la sua grandezza e la sua genialità.

Prima di questo poliziesco sui generis, Kitano aveva già recitato in diversi film (il più celebre è "Furyo" di Nagisa Oshima). "Violent cop" avrebbe dovuto essere diretto da Kinji Fukasaku, che però diede forfait all'ultimo momento per problemi di salute. Kitano chiese allora di subentrare come regista, ne riscrisse la sceneggiatura e ne cambiò completamente il tono (inizialmente doveva trattarsi di una commedia!), disorientando non poco gli spettatori che non si aspettavano da lui un film tanto duro e cinico. La storia è quella di Azuma, poliziotto sociopatico dai modi spicci e refrattario alle regole, che indaga sull'apparente suicidio di un collega e amico, sospettato di collusione con una banda di trafficanti di droga. Dopo estenuanti inseguimenti, scazzottate al ralenti e spietate sparatorie, la pellicola termina con un finale nichilista che non risparmia nessuno. Pur con uno stile ancora lontano dai livelli che raggiungerà in seguito, l'idea di cinema del regista è già lucida, coerente e originale: lunghe carrellate – o, più spesso, inquadrature fisse – si soffermano sui personaggi e sulle ambientazioni (per esempio nelle prolungate riprese del protagonista che cammina sul ponte della ferrovia), la musica di Daisaku Kume (non c'è ancora Joe Hisaishi, che dal terzo film diventerà un collaboratore fondamentale), che si ispira a Erik Satie, sottolinea in maniera eterodossa tanto le scene concitate quanto i momenti di riflessione, mentre la sceneggiatura descrive le azioni dei personaggi senza inutili didascalismi. Nessun elemento della pellicola è messo a caso, e si ha sempre l'impressione che il controllo del regista su tutto ciò che si vede sullo schermo sia totale, come in Ozu. Molti dei temi e degli elementi più cari al regista sono già presenti, come l'amicizia, il tradimento, la malattia (con la sorella del protagonista che soffre di disturbi mentali e che viene rapita e ripetutamente violentata da una gang di drogati) e le scelte radicali ma necessarie. Il titolo originale significa "Quest'uomo è pericoloso!"

8 commenti:

Vision ha detto...

Joe Hisaishi sarà certamente fondamentale per Kitano, così come lo e per Miyazaki, per il quale ha realizzato molte colonne sonore, come quella del più recente "Ponyo sulla scogliera";
...comunque Kitano è uno dei più bravi (e simpatici) registi in attività...

ciao e a presto!!!

Christian ha detto...

Sì, il bravissimo Joe Hisaishi ha la capacità di dar vita a colonne sonore che donano ai film un notevole valore aggiunto. Con Kitano comincia a collaborare soltanto da "Il silenzio sul mare", ma realizzerà un capolavoro dietro l'altro, così come quelli per i film di Miyazaki. Comunque anche la colonna sonora di "Violent cop", pur non essendo sua, è bella ed è anche nel suo stile. Ciao!

Spinoza ha detto...

Kikujiro è sicuramente nella top 10 dei miei film preferiti... e Kitano nella top 10 dei registi...

nickoftime ha detto...

Ho amato molto Hana-bi che tra le altre cose aveva una colonna sonora straniante/struggente...attendo Achille e la tartaruga, presentato al festival di Cannes ed ancora non distribuito.

un saluto

dan ha detto...

Esordio grandissimo. Achille e la tartaruga, per la cronaca, è un bel film, Kitano sembra aver ritrovato in parte il suo stile.

Christian ha detto...

Spinoza: Sono d'accordo, "L'estate di Kikujiro" è forse uno dei suoi film più semplici e leggeri, ma anche uno dei più piacevoli.

Nickoftime: "Hana-bi" è un capolavoro assoluto, per me uno dei tre film più belli degli anni novanta! E la colonna sonora non è da meno. "Achille e la tartaruga" dovrebbe uscire da noi a fine luglio...

Dan: Sono davvero felice di sapere che "Achille e la tartaruga" è bello (non sei il primo che lo dice), visto che gli ultimi film erano un po' sottotono... Ciao!

dan ha detto...

Sì, specialmente con Kantoku Banzai aveva toccato il fondo.


anche se... devo dire, Takeshis' m'era molto piaciuto e penso sia stato sottovalutato.

Christian ha detto...

A me "Takeshis'" non aveva convinto molto, ma forse perché mi aspettavo qualcosa di diverso. Dovrei rivederlo.

Ah, nel frattempo "Achille e la tartaruga", che era previsto per luglio, non è mica uscito da noi... :-(