10 settembre 2006

Nomad (S. Bodrov, I. Passer, 2005)

Nomad
di Sergei Bodrov, Ivan Passer – Kazakistan 2005
con Kuno Becker, Mark Dacascos
*1/2

Visto all'Auditorium San Fedele, in v. orig. sottotitolata
(rassegna di Locarno)

Un kolossal kazako? Quasi. Metà fiaba epica, metà polpettone storico-nazionalistico ma con un respiro internazionale per cast e stile, è la storia di un eroico guerriero – erede di Genghis Khan – che riuscì a unire sotto un'unica bandiera le varie tribù nomadi del Kazakhstan per sconfiggere gli invasori ungari e dare vita finalmente a uno stato unitario. Immagini, paesaggi, costumi e battaglie ricordano sia i film epici cinesi sia alcune scene del "Gladiatore" e del "Signore degli Anelli" (i kazaki, come i Rohirrim, sono un "popolo dei cavalli"), ma la storia e i personaggi sono decisamente prevedibili e stereotipati (ci sono persino i due guerrieri cresciuti come fratelli che si innamorano della stessa donna!). La sceneggiatura insiste ripetutamente sul tema dell"unione che fa la forza", almeno a parole perché nei fatti il protagonista fa tutto da solo. Spettacolare ma vuoto, eroico ma retorico, non l'ho trovato particolarmente intrigante.

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