10 settembre 2006

Khadak (P. Brosens, J. Woodworth, 2006)

Khadak
di Peter Brosens e Jessica Hope Woodworth – Belgio/USA/Germania 2006
con Khayankhyarvaa Batzul, Dagvadorj Dugarsuren
*1/2

Visto al cinema Ariosto, in v. orig. sottotitolata
(rassegna di Venezia)

Una famiglia di pastori che vive nelle steppe della Mongolia viene obbligata dalle autorità a trasferirsi in una città mineraria con la scusa di un'epidemia che sta colpendo gli animali. L'urbanizzazione forzata amplifica in loro un profondo malessere. Il giovane figlio epilettico, in particolare, entra in contatto con un gruppo di ladruncoli e vagabondi che compiono strani riti, simili a quelli che la sciamana del suo villaggio eseguiva su di lui. A una prima parte di tono neorealistico segue una seconda metafisica e surreale, piena di visioni che vorrebbero essere poetiche ma lasciano il tempo che trovano. Lungo, pretenzioso, noioso, inconcludente: mentre lo guardavo non riuscivo minimamente a interessarmi a quello che accadeva sullo schermo. Ha vinto il premio per la miglior opera prima: ma se questo è il cinema del futuro, siamo fritti.

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