Face/Off (John Woo, 1997)
Face/Off - Due facce di un assassino (Face/Off)
di John Woo – USA 1997
con John Travolta, Nicolas Cage
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Rivisto in DVD.
L'agente speciale dell'FBI Sean Archer (John Travolta) ha un conto in sospeso con il terrorista mercenario Castor Troy (Nicolas Cage), maniaco psicopatico al quale dà la caccia incessantemente sin da quando questi, sei anni prima, ha ucciso il suo figlioletto Tommy. Dopo averlo finalmente catturato, Sean è costretto ad assumere in segreto le fattezze del suo nemico grazie a un'innovativa procedura che sostituisce chirurgicamente al suo volto quello di Troy: l'obiettivo è introdursi nel carcere criminale dove è rinchiuso il fratello di Castor, Pollux (Alessandro Nivola), e scoprire da lui dove si trova la bomba che i due avevano collocato nel centro di Los Angeles. Ma nel frattempo Castor si risveglia dal coma, costringe i chirurgi a impiantargli il volto di Archer e uccide tutti coloro che sono a conoscenza dello scambio. I due rivali si troveranno così ad affrontarsi l'uno dei panni dell'altro, all'insaputa di avversari e alleati (compresi moglie e figlia di Sean, nella cui casa Troy si è intrufolato)... Di gran lunga il miglior film di John Woo a Hollywood, anche perché può contare finalmente su una storia originale e interessante (lo script è di Mike Werb e Micheal Colleary), per quanto piena di risvolti improbabili. In effetti la sceneggiatura era stata inizialmente pensata per un film di fantascienza: Woo volle invece ambientare la storia ai giorni nostri per focalizzarsi di più su scene d'azione adrenaliniche ed esagerate sì, ma "realistiche" (non ci sono effetti speciali digitali), il che va a discapito della plausibilità della vicenda. Bisogna infatti fare ricorso a una robusta dose di sospensione dell'incredulità per accettare che possa esistere una tecnica chirurgica in grado di scambiare in maniera rapida e reversibile non solo i volti ma anche le fattezze (dalla corporatura alla voce) di due persone in modo tale da ingannare tutti coloro che le conoscono: ma se si riesce a non pensarci troppo, ci si può godere un action movie tesissimo e stratificato, basato sul classico tema della battaglia fra bene e male (impersonati qui da due personaggi agli antipodi sotto ogni punto di vista, ma che proprio per questo finiscono col fondersi e confondersi fra loro: simbolica la scena in cui si sparano a vicenda dai due lati di uno specchio).
La regia di Woo mette in mostra tutti i suoi punti di forza – l'eleganza e l'enfasi, con ralenti e coreografie esemplari non solo nelle sequenze d'azione ma anche nei momenti minori (vedi l'istante in cui Cage esce dall'auto all'aeroporto, con il vento che gli solleva lo spolverino: un'entrata in scena davvero cool!), la capacità di mediare fra melodramma ed heroic bloodshed – e i suoi marchi di fabbrica (le immancabili colombe che volano in chiesa, una citazione da "The killer", così come le sparatorie con due pistole, i mexican standoff, gli abiti eleganti di eroi e criminali, l'inseguimento in motoscafo). L'origine fantascientifica della storia è evidente anche nella sequenza ambientata in carcere (con gli stivali magnetici per "bloccare" i prigionieri violenti). L'idea del criminale che sotto false fattezze si introduce nella vita di una famiglia infelice, risultando quasi un marito e un padre migliore di quello vero, ricorda una sottotrama della quarta serie de "Le bizzarre avventure di JoJo" (quella di Kira/Kawajiri). E il lieto fine, forse imposto dalla produzione, è talmente assurdo e forzato che Woo lo sottolinea ironicamente con l'illuminazione diffusa sul retro della scena. Buono il cast, con Travolta e Cage che devono alternarsi nel ruolo del "buono" e del "cattivo" (e provare a recitare l'uno nella parte dell'altro, imitandone le caratteristiche). Da notare che Travolta era già stato l'antagonista nel precedente film americano di Woo, "Nome in codice: Broken Arrow". Cage sembra prenderlo in giro quando ironizza su "questi capelli, questo naso e questo mento ridicolo". Nel cast anche Joan Allen (la moglie di Sean), Dominique Swain (la figlia ribelle), Gina Gershon (l'amante di Castor), Harve Presnell, Nick Cassavetes, Margaret Cho, CCH Pounder e Thomas Jane. La colonna sonora è di John Powell, con occasionali brani di Händel, Mozart, Chopin, e "Somewhere over the rainbow" abbinata a una violenta sparatoria!
2 commenti:
Che adorabile tamarrata ❤
Puoi ben dirlo! :)
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