Moonwalkers (Antoine Bardou-Jacquet, 2015)
Moonwalkers (id.)
di Antoine Bardou-Jacquet – Francia 2015
con Ron Perlman, Rupert Grint
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Visto in TV (Prime Video).
Per realizzare il video di un finto allunaggio, da utilizzare nel caso in cui la missione dell'Apollo 11 andasse storta, l'agente della CIA Kidman (Ron Perlman) viene inviato a Londra per assoldare il regista Stanley Kubrick. Ma a causa di un disguido, l'uomo – che soffre di disturbi traumatici in seguito alle sue esperienze in Vietnam – si ritrova a lavorare con Johnny (Rupert Grint), manager fallito di una rock band amatoriale, e tutto il suo entourage di artisti scapestrati e underground, dediti alle droghe e alla psichedelia... Di produzione francese (è l'opera prima del regista Antoine Bardou-Jacquet) ma in lingua inglese, una commedia che fonde le ipotesi di complotto sugli sbarchi lunari con l'atmosfera hippie e la controcultura degli anni sessanta. Nonostante il curioso soggetto (di Dean Craig) e i bravi attori (mi ha sorpreso soprattutto Grint, decisamente maturato dai tempi dei primi "Harry Potter"), però, gli sviluppi sono un po' fiacchi: la scena più divertente è quella in cui Kidman, ruvido e tutto d'un pezzo, assume per errore l'LSD. Robert Sheehan è Leon, l'amico sciroccato di Johnny che si fa passare per Kubrick, Tom Audenaert è il regista alternativo. Qua e là sono sparse citazioni kubrickiane (da "2001" e soprattutto da "Arancia meccanica").
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