10 marzo 2021

Time to hunt (Yoon Sung-hyun, 2020)

Time to hunt (Sanyangui sigan)
di Yoon Sung-hyun – Corea del Sud 2020
con Lee Je-hoon, Choi Woo-shik
**1/2

Visto in TV (Netflix).

In una Corea economicamente in bancarotta, in preda al caos sociale e funestata da povertà e criminalità, il giovane ladruncolo Jun-seok (Lee Je-hoon), appena uscito di prigione, sogna di fuggire verso un paradiso tropicale e a questo scopo organizza una rapina a una casa da gioco clandestina insieme agli amici Ki-hoon (Choi Woo-shik), Jang-ho (Ahn Jae-hong) e Sang-soo (Park Jung-min). Ma i gangster che gestivano il locale scatenano sulle loro tracce un killer solitario e implacabile, l'ex poliziotto Han (Park Hae-soo), che darà la caccia ai ragazzi giocando con loro come il gatto con i topi... Solido crime movie che ha nelle scene di tensione e nell'umanità dei personaggi il suo punto di forza. Senza velleità autoriali (anche se il contesto sociale semi-distopico è un ingrediente inatteso e che arricchisce la vicenda) ma comunque ben diretto e interpretato, il film si lascia seguire con interesse fino a un finale, a dire il vero, un po' deludente nella sua incapacità di essere del tutto risolutivo. Nonostante alcune svolte improbabili (come i due mercanti d'armi gemelli interpretati da Jo Sung-ha), il tono di fondo è piuttosto realistico: i personaggi commettono errori o cedono all'emozione, tutti ovviamente tranne l'inarrestabile e misterioso killer, una sorta di "uomo nero" o di Babau, sempre pronto a uscire dall'ombra (o dai sogni) per avventarsi sui protagonisti, la cui fuga diventa una vera e propria lotta per la sopravvivenza.

0 commenti: