3 marzo 2021

Fuga dal mondo dei sogni (R. Bakshi, 1992)

Fuga dal mondo dei sogni (Cool World)
di Ralph Bakshi – USA 1992
con Brad Pitt, Gabriel Byrne, Kim Basinger
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Rivisto in TV (Prime Video).

Il disegnatore di fumetti Jack Deebs (Gabriel Byrne) è convinto di aver inventato "Mondo Furbo" (Cool World) e i suoi bizzarri personaggi, ma si tratta in realtà di una dimensione "animata" onirica e a sé stante, alla quale – in particolari condizioni – anche i "carnosi" possono accedere. È quello che era capitato anni prima a Frank Harris (Brad Pitt), soldato reduce dalla seconda guerra mondiale, che da allora vive nel mondo animato dove lavora come poliziotto per impedire altre "contaminazioni". E in particolare deve tenere a bada la femme fatale Holli Would, che sogna di diventare "reale", e che per raggiungere i propri scopi cerca di sedurre Jack: facendo sesso con un uomo in carne e ossa, infatti, anche un disegno può diventare tale... Curiosa pellicola che segna il ritorno di Bakshi alla regia dopo nove anni, una sorta di risposta (più adulta e underground) a "Chi ha incastrato Roger Rabbit", con la sua commistione fra cartoni animati e riprese dal vivo: ma anziché all'animazione classica e mainstream (Disney o Looney Tunes), si rifà a quella alternativa dello stesso Bakshi e di autori come Robert Crumb, Tex Avery e George Herriman (cui è dedicato un graffito nel finale). Peccato però che la sceneggiatura originale di Michael Grais e Mark Victor, cupa e horror, sia stata in parte edulcorata dalla produzione per raggiungere un pubblico più giovane. A parte gli ammiccamenti erotici (il personaggio di Holli, ispirato a Marilyn Monroe e interpretato da Kim Basinger quando diventa "reale", ha un notevole sex appeal) e il fascino surreale di Mondo Furbo, caotico e colorato, non c'è molto da salvare: la trama è sconclusionata e incoerente, molti elementi interessanti non vengono sviluppati (a cominciare dalle backstory di Frank e di Jack), e la fusione fra cartoni animati e live action non è buona come nel film di Zemeckis. Anche se qua e là ci si diverte, la sensazione è quella di un'occasione sprecata, che solo a tratti mette in luce il potenziale eversivo dei comics underground e dell'animazione per adulti. La colonna sonora di Mark Isham comprende la canzone "Real Cool World" di David Bowie.

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