The Fantastic Four (Oley Sassone, 1994)
The Fantastic Four
di Oley Sassone – USA/Germania 1994
con Alex Hyde-White, Rebecca Staab
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Visto su YouTube.
Dopo aver acquisito dei bizzarri superpoteri durante un volo nello spazio, lo scienziato Reed Richards (Alex Hyde-White), il pilota Ben Grimm (Michael Bailey Smith) e i fratelli Johnny (Jay Underwood) e Susan Storm (Rebecca Staab) devono affrontare la vendetta del perfido Dottor Destino (Joseph Culp). La storia dietro questo film è più interessante del film stesso: venne messo in cantiere soltanto perché il produttore tedesco Bernd Eichinger, che aveva acquisito i diritti sui personaggi da Stan Lee nel 1986 (all'epoca il Marvel Cinematic Universe era ancora di là da venire, e la Marvel stessa non pensava minimamente di mettersi a realizzare pellicole in prima persona), li avrebbe persi se non fosse riuscito a produrre almeno un film entro una data stabilita. Quando mancavano pochi mesi alla scadenza, non essendo riuscito a stringere un accordo remunerativo con una grande casa di produzione, Eichinger si rivolse al leggendario Roger Corman, cineasta specializzato in B-movies ed esperto nel girare pellicole in poco tempo e a bassissimo costo, che con la sua struttura, in meno di un mese, gli sfornò questo lungometraggio. Il quale, all'insaputa persino di Sassone (che era un regista di video musicali) e degli interpreti, era destinato sin dall'inizio a non essere mai distribuito ufficialmente: le copie che oggi possono essere viste (per esempio su YouTube) circolano illegalmente. Detto questo, se la povertà realizzativa è evidente (la recitazione è atroce, gli effetti speciali sono ridicoli – con l'eccezione forse del "costume" della Cosa, per lo meno accettabile – e la storia è alquanto confusa), c'è da dire che dal film trasuda se non altro un certo rispetto per il materiale di partenza: i personaggi, tanto il favoloso quartetto quanto il Dottor Destino, risultano fedeli a quelli creati da Stan Lee e Jack Kirby (anche se le uniformi sono quelle del periodo in cui la serie era disegnata da John Byrne), persino più di quanto si vedrà nei lungometraggi che la Fox realizzerà negli anni Duemila (a loro volta non particolarmente accattivanti: cinematograficamente parlando, questa franchise è sempre stata sfortunata). Per questo motivo, anche nella sua ingenuità e bruttezza, si potrebbe quasi finire per volergli bene. Ciò nonostante, alla resa dei conti, è impossibile passare sopra alle tante ridicolaggini che si succedono sullo schermo, dai due sgherri di Destino (un sovrano con solo due sudditi?) alla sottotrama con il ladro di gioielli (The Jeweler, ispirato all'Uomo Talpa) che vive nelle fogne e che rapisce la scultrice cieca Alica. E tutto è imbarazzantemente a livello amatoriale: anche se fosse stato distribuito nelle sale o attraverso l'home video, il film sarebbe andato incontro a un meritatissimo flop.
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