Local hero (Bill Forsyth, 1983)
Local hero (id.)
di Bill Forsyth – GB 1983
con Peter Riegert, Burt Lancaster
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Visto in TV.
Il giovane addetto agli acquisti MacIntyre, detto "Mac" (Peter Riegert), viene inviato in Scozia da una società petrolifera texana per trattare l'acquisizione di tutti i terreni di un remoto villaggio costiero dove dovrà sorgere una grande raffineria. Gli abitanti del paese, guidati dall'albergatore Gordon Urquhart (Denis Lawson), sono ben disposti a cedere le loro proprietà in cambio di dollari sonanti: tutti tranne il vecchio Ben Knox (Fulton Mackay), che vive in una baracca sulla spiaggia e si rifiuta di vendere il proprio appezzamento. Mentre Mac comincia lentamente ad affezionarsi a quel luogo così isolato e idilliaco, e il suo aiutante Oldsen (Capaldi) si innamora della bella Marina (Jenny Seagrove), oceanografa che sogna di organizzare in mare un osservatorio protetto, il grande boss della società Felix Happer (Burt Lancaster) decide di recarsi sul posto di persona per vedere come stanno le cose... Il soggetto sembrerebbe retorico e pieno di cliché: e invece il film sorprende perché realizzato con un piglio e un'ironia quasi surreale. I personaggi sono realistici, malinconici e divertenti, ma la cosa più bella è il tono low key e il ritmo compassato che facilita l'immersione dello spettatore. Mac è un protagonista che da yuppie rampante si fa via via più solitario e riflessivo, entra lentamente in sintonia con la natura, trova la propria dimensione nelle passeggiate sulla spiaggia per raccogliere conchiglie, e si emoziona come un bambino quando vede per la prima volta l'aurora boreale. Memorabile anche Lancaster nei panni dell'industriale appassionato di astrologia e di fenomeni celesti, nonché protagonista di bizzarri siparietti con uno psicoterapeuta (Norman Chancer) che non fa altro che insultarlo. La colonna sonora è di Mark Knopfler.
2 commenti:
l'ho visto al cinema, probabilmente.
un film bellissimo, che ho diffuso, e rivisto più volte.
mi dispiace per chi non lo vede, non saprà mai cosa si perde
Sì, è uno di quei film poco noti ma che possono diventare un "cult" per chi li conosce.
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