27 settembre 2020

L'assassino (Elio Petri, 1961)

L'assassino
di Elio Petri – Italia 1961
con Marcello Mastroianni, Salvo Randone
**1/2

Visto in divx.

Antiquario romano spregiudicato e maneggione, Alfredo Martelli (Mastroianni) viene arrestato alle prime luci dell'alba perché sospettato di aver ucciso la propria amante Adalgisa (Micheline Presle), con cui era indebitato, per sposare una fidanzata più giovane e ricca, Nicoletta (Cristina Gaioni). Portato in questura, sarà interrogato per l'intera giornata dal commissario Palumbo (Randone). È il primo lungometraggio di Elio Petri, già autore di diverse sceneggiature e di due brevi documentari, su un soggetto dello stesso regista e di Tonino Guerra (sceneggiato anche da Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa). La struttura da thriller poliziesco è abbastanza originale: le 24 ore quasi kafkiane che Alfredo trascorre in procura, sul luogo del delitto e infine (la notte) in prigione sono punteggiate da numerosi flashback, momenti della giornata precedente ma anche della sua vita passata, che ne ricostruiscono i trascorsi, la personalità e l'identità, riportandogli alla mente (e mostrando a noi spettatori) i retroscena legati a ciò che racconta alla polizia. Veniamo così a conoscenza della natura meschina e approfittatrice dell'uomo, dei suoi sentimenti, rimpianti e sensi di colpa, dei rapporti che lo legavano all'amante, ai famigliari, agli amici. Il tutto mentre l'indagine poliziesca va avanti, con i crismi del vero giallo (Alfredo è colpevole o innocente? E in quest'ultimo caso, chi è davvero l'assassino?). Nel frattempo viene descritto anche l'ambiente intorno a lui, con i giornali che già pubblicano la sua foto, lo ritengono colpevole e intervistano tutti coloro che lo conoscevano. Ottimamente costruito (anche se un po' a tavolino) e recitato (nel cast anche Andrea Checchi, Marco Mariani, Paolo Panelli, Toni Ucci, Giovanna Gagliardo), non scevro di momenti ironici ("Conoscete questo?" "È Marc'Aurelio a cavallo!"), il film ebbe qualche problema con la censura per via del modo in cui è rappresentata la polizia (ovvero subdola e disposta ad agire fuori dalle regole). Petri aveva conosciuto Mastroianni e ne era diventato amico durante le riprese del film "Giorni d'amore" di Giuseppe De Santis, dove era sceneggiatore.

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