Secondo amore (Douglas Sirk, 1955)
Secondo amore (All That Heaven Allows)
di Douglas Sirk – USA 1955
con Jane Wyman, Rock Hudson
***
Visto in TV.
Cary (Jane Wyman), benestante vedova quarantenne, ancora piacente e corteggiata, si innamora del giardiniere Ron (Rock Hudson), affascinata dal suo stile di vita libero e genuino. Ma dovrà affrontare la disapprovazione e le maldicenze di coloro che le stanno attorno, dalle amiche del circolo ai suoi stessi figli, che vedono di cattivo occhio un possibile secondo matrimonio con un uomo più giovane di lei e di classe sociale inferiore. E quando la donna, di fronte a timori e incertezze, sceglierà di rinunciare al proprio amore, finirà per pentirsene. Gli altri, infatti, non si renderanno nemmeno conto della portata del suo sacrificio. Da un romanzo di Edna e Harry Lee, sceneggiato da Peg Fenwick, uno dei più celebri melodrammi di Sirk: artificiale e altamente esagerato, certo, ma questa è la cifra del regista che, se all'epoca dell'uscita del film l'aveva fatto bollare come "pellicola per signore", nel corso degli anni seguenti l'ha portato a essere amato da fior di cineasti (come Rainer Werner Fassbinder, che vi si ispirerà per "La paura mangia l'anima", Todd Haynes, in "Lontano dal paradiso", e François Ozon, che citerà la scena del daino sotto la neve nel suo "8 donne e un mistero"). Di fronte alla disapprovazione di chi le sta attorno, alla paura di essere mal giudicata, alle chiacchiere e ai pregiudizi, Cary avrà la tentazione di piegarsi alle convenzioni, perdendo di vista proprio quelle qualità che l'avevano fatta innamorare di Ron: non la sua prestanza o la sua gioventù, ma la sua sincerità, la capacità di non dare importanza alle cose futili o alle apparenze e di vivere invece seguendo i propri valori (il riferimento letterario, esplicito, è al "Walden" di Thoreau). Per questo motivo Ron, che abita nei boschi in un vecchio mulino ristrutturato e coltiva alberi, è del tutto estraneo alla vita sociale cui Cary era abituata (il cui simbolo è la televisione, elettrodomestico che inizia a diventare "indispensabile" nelle case delle signore per tener loro compagnia). Ad arricchire il film c'è la straordinaria fotografia di Russell Metty con i suoi incredibili colori (gli abiti, il fogliame), che risaltano soprattutto nelle scenografie naturali. La colonna sonora è fornita da Liszt (Consolazione n. 3), Brahms e Schumann. Molto bello il doppio senso del titolo italiano. La Wyman e Hudson (nonché Agnes Moorehead, in una parte minore) erano già stati protagonisti per Sirk del precedente "Magnifica ossessione".
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