#Alive (Cho Il-hyung, 2020)
#Alive (#Saraitda)
di Cho Il-hyung – Corea del Sud 2020
con Yoo Ah-in, Park Shin-hye
*1/2
Visto in TV (Netflix), in originale con sottotitoli.
Quando una misteriosa epidemia che trasforma gli esseri umani in creature aggressive e cannibali si diffonde per le strade della città, un giovane videogiocatore (Yoo Ah-in) si ritrova chiuso e isolato nella casa di famiglia, senza cibo né acqua, intenzionato a sopravvivere in ogni modo. Più tardi scoprirà che nel complesso dove risiede c'è un'altra superstite: una ragazza (Park Shin-hye) che abita nel palazzo di fronte al suo. Ho iniziato a vedere questo film sperando che fosse qualcosa di originale, e invece è la solita pellicola di zombie, senza nemmeno particolari varianti sul tema se non alcuni aspetti legati alla tecnologia (l'uso del drone e del visore per esplorare i dintorni del palazzo; la mancanza di campo che rende inutilizzabili i cellulari e i videogiochi, mandando in crisi il ragazzo; l'appello attraverso i social network, che giustifica in qualche modo il pretestuoso uso dell'hashtag nel titolo). L'unica scena degna di interesse è quella, verso il finale, in cui due protagonisti si rifugiano nell'appartamento di un terzo superstite, che intende darli in pasto alla propria moglie zombie tenuta incatenata. In tempo di pandemia da Covid-19, comunque, sono innegabili le suggestioni – come l'imperativo a non uscire di casa – che legano il soggetto alla situazione attuale (ma puramente casuali: il film era già stato realizzato in precedenza).
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