Dilili a Parigi (Michel Ocelot, 2018)
Dilili a Parigi (Dilili à Paris)
di Michel Ocelot – Francia/Belgio 2018
animazione digitale
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Visto in TV.
Nella Parigi della Belle Époque, la piccola meticcia canaca Dilili indaga insieme al giovane corriere Orel su una misteriosa setta segreta che rapisce bambine e ragazze. Nel corso dei loro spostamenti per i quartieri della Ville Lumière, i due incontreranno molti celebri artisti e personaggi dell'epoca: dalla soprano Emma Calvé (doppiata da Natalie Dessay, e vera e propria co-protagonista) a Toulouse-Lautrec, da Marie Curie a Sarah Bernhardt, passando per Louis Pasteur, Pablo Picasso, Marcel Proust, Alberto Santos-Dumont, Louise Michel, e ancora Colette, Debussy, Satie, Rodin, Claudel, Eiffel, Degas, Monet, Renoir e molti altri, i cui nomi Dilili si annota con diligenza nel proprio taccuino. L'incipit che sembra ambientato in Africa pare voler richiamare il film più famoso di Ocelot, "Kirikù e la strega Karabà", ma in realtà siamo in un parco di Parigi, fra le cui strade, i locali, i monumenti, i quartieri centrali o periferici e persino le fognature si svolge l'intera vicenda. Tutte le scenografie sono rappresentate con realismo fotografico, creando uno stacco rispetto ai personaggi bidimensionali. E anche il soggetto è un mix fra l'intreccio giallo-avventuroso (che affronta temi sociali come l'uguaglianza e la diversità, il razzismo e il sessismo, ma soprattutto il diritto all'emancipazione femminile) e il semplice omaggio a un periodo magico della storia di Parigi e dell'Europa intera, quando grandi artisti e personalità condividevano uno spazio comune: il primo aspetto, che pure guida la storia, può risultare a tratti inquietante per un pubblico infantile (la setta dei "maschi maestri" mira a sottomettere l'intero genere femminile, costringendo donne e ragazze a vestirsi di nero e camminare a quattro zampe), mentre il secondo fa solo da contorno, anche se a tratti è preponderante. Peccato che la parata di VIP, con poche eccezioni, non vada oltre la collezione di figurine (molti artisti sono solo citati di sfuggita, altri non vengono nemmeno menzionati). Bella la canzoncina ("C'è il sole e la pioggia...") che celebra la diversità.
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