3 settembre 2020

I segreti di Wind River (T. Sheridan, 2017)

I segreti di Wind River (Wind River)
di Taylor Sheridan – USA 2017
con Jeremy Renner, Elizabeth Olsen
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Visto in TV, con Sabrina.

Nella riserva indiana di Wind River, fra le montagne del Wyoming, il cacciatore Cory (Renner) – che ha l'incarico di tenere sotto controllo la fauna selvatica – trova il cadavere di una ragazza fra la neve. Collaborerà con l'inesperta agente dell'FBI Jane (Elizabeth Olsen) nella ricerca del colpevole, anche perché ha un motivo personale: tre anni prima, la sua stessa figlia era morta in circostanze simili. Scritto e diretto da Taylor Sheridan (alla sua prima regia, dopo l'horror semi-amatoriale "Vile" e dopo aver firmato le sceneggiature di altri due thriller ambientati nei luoghi più remoti della frontiera americana, "Sicario" e "Hell or High Water"), un film che ha il suo punto di forza principale nell'ambientazione, monti e pianure innevate dove l'uomo è a contatto diretto con la natura e con i propri istinti primordiali, una vera e propria frontiera dove farsi giustizia da soli – sotto lo sguardo di lupi e puma selvatici – risulta, appunto, naturale. Poco interessante invece la trama gialla (di fatto c'è una sola traccia da seguire, che porta più o meno direttamente al colpevole), come la struttura narrativa (con molte lungaggini) e la caratterizzazione semplicistica dei personaggi (l'unico interessante è il protagonista, mentre comprimari e cattivi sono figurine stereotipate). Graham Greene interpreta lo sceriffo della riserva indiana. Qualche rimando, forse, a "Neve rossa" di Nicholas Ray. Come suggerisce la didascalia conclusiva, il regista voleva porre l'attenzione sul grande numero di donne native americane che vengono violentate e uccise, eppure nulla nel film lascia intendere che la vittima sia stata scelta a causa della sua etnia. Il titolo italiano (come già era capitato con "Brokeback Mountain") scimmiotta "I segreti di Twin Peaks".

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