13 settembre 2009

Blue in the face (W. Wang, P. Auster, 1995)

Blue in the face (id.)
di Wayne Wang, Paul Auster – USA 1995
con Harvey Keitel, Mel Gorham
**1/2

Rivisto in VHS, con Marisa.

Girato in pochi giorni sullo stesso set di "Smoke", lasciando ampio spazio all'improvvisazione degli attori e approfittando della presenza occasionale di amici di passaggio (fra i quali Lou Reed, Madonna, Jim Jarmusch, Michael J. Fox, Mira Sorvino, Lily Tomlin), "Blue in the face" è un film disordinato, insolito e senza un vero filo narrativo, con una miriade di scenette, discussioni, gag e confessioni filosofiche che ruotano attorno alla tabaccheria di "Auggie" Wren, già al centro della precedente pellicola. Keitel è ancora il mattatore, William Hurt è assente, mentre alcuni dei comprimari del film originale (come Giancarlo Esposito, Jared Harris e Victor Argo) hanno stavolta maggiori opportunità di mettersi in mostra: Fra i temi trattati: ancora il fumo, naturalmente (esilaranti le testimonianze di Lou Reed e Jim Jarmush); la convivenza fra le tante etnie che vivono a Brooklyn (in un certo senso il quartiere è il vero protagonista della pellicola), con numerose interviste in stile documentario ai suoi abitanti; il doloroso trasloco della squadra di baseball dei Dodgers, che da Brooklyn venne spostata in California alla fine degli anni cinquanta; il culto delle cialde belghe. Fra i (deboli) filoni narrativi: il rapporto fra Auggie e la bella ispanica Violet (Mel Gorham); e il rischio che la tabaccheria, punto di riferimento e d'incontro degli abitanti della zona, venga chiusa per motivi economici. Fra i cameo e le partecipazioni più insolite: quella di Madonna, che porta a Keitel un telegramma cantato; e quella di Lily Tomlin, nei panni di una barbona sciroccata. Il film non nasconde la sua natura di opera improvvisata, e anzi può essere goduto solo se si è ben consapevoli che si tratta di un divertissement dei due autori e degli attori coinvolti, autoindulgente e senza pretese. Non ha lo spessore di "Smoke", ma ne è una gustosa appendice e ne conserva il calore e l'umanità.

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