Preparati la bara! (Ferdinando Baldi, 1968)
Preparati la bara!
di Ferdinando Baldi – Italia 1968
con Terence Hill, José Torres
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Visto in TV (RaiPlay).
Tradito dall'amico David (Horst Frank), ambizioso politico corrotto e senza scrupoli, Django (Terence Hill) vede uccisa la propria moglie e viene a sua volta creduto morto. Cinque anni più tardi organizzerà la propria vendetta, radunando una banda di "impiccati" (uomini condannati ingiustamente e che proprio lui, in qualità di boia, aveva finto di giustiziare, salvandoli in realtà dalla morte) per affrontare i banditi che, al soldo del proprietario terriero Lucas (George Eastman), rapinano le diligenze cariche d'oro per conto di David. Ma dovrà vedersela anche con Garcia (José Torres), uno degli "impiccati", deciso a tenere tutto l'oro per sé. Pseudo-sequel (o meglio, prequel) del "Django" di Sergio Corbucci, messo in cantiere dopo l'enorme successo del prototipo che aveva dato vita a una pletora di finti seguiti. Questo invece avrebbe dovuto essere uno dei rari film che coinvolgeva davvero i responsabili del film originale: ma con la sostituzione del regista, anche Franco Nero rinunciò a interpretarlo, e allora venne scelto un giovane Terence Hill non ancora reso celebre da "Lo chiamavano Trinità" (il cui regista, Enzo Barboni alias E.B. Clucher, è qui il direttore della fotografia). La trama alterna spunti senza troppa originalità (la vendetta) ad altri invece accattivanti (la banda degli impiccati), così come personaggi stereotipati (Lucas, David) ad altri più complessi e ambigui (Garcia, insolito alleato e antagonista al tempo stesso). A parte l'aspetto del protagonista (enigmatico e vestito di nero), un rimando al Django originale c'è solo nel finale, quando tira fuori la mitragliatrice da una cassa per sterminare gli avversari. Nel complesso, però, la pellicola è meno potente e più innocua del film di Corbucci, interessante giusto per ripercorrere gli inizi della carriera di un Terence Hill qui ancora in versione "seria" e privo del compagno Bud Spencer (anche se alle pistolettate si affiancano comunque numerose scazzottate).
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