Girandola (Mark Sandrich, 1938)
Girandola (Carefree)
di Mark Sandrich – USA 1938
con Fred Astaire, Ginger Rogers
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Rivisto in divx.
Per scoprire come mai la sua fidanzata Amanda (Ginger Rogers) sia così refrattaria al matrimonio, il belloccio Stephen (Ralph Bellamy) la manda in cura dal suo miglior amico, lo psicanalista Tony (Fred Astaire). Naturalmente i due, dopo le iniziali incomprensioni, si innamoreranno. L'ottavo film "classico" (ovvero in chiave di commedia screwball) della coppia Astaire/Rogers, nonché il quinto e ultimo diretto da Mark Sandrich, è anche uno dei più fiacchi. La sceneggiatura – la "solita" commedia degli equivoci all'acqua di rose, garbata e non particolarmente memorabile – è piuttosto deboluccia, e anche la satira della psicanalisi è generica e spuntata. Se la pellicola si lascia guardare con piacere è dunque soltanto – ovviamente – per i numeri di ballo, benché pure questi siano pochi e non all'altezza delle pellicole precedenti: da segnalare giusto la sequenza del sogno di Amanda ("I Used to Be Color Blind", girata con l'effetto ralenti per simulare l'atmosfera onirica, al termine della quale Fred e Ginger si concedono un raro bacio sullo schermo, quasi in risposta ai critici che ne avevano sottolineato la mancanza nei film precedenti), la danza nel ristorante (anticipata dalla canzone "The Yam", cantata da Amanda) e quella nel finale in cui lui cerca di dis-ipnotizzare lei (con la canzone "Change Partners", candidata all'Oscar). Musiche e canzoni sono di Irving Berlin, che – a parte la suddetta "Change Partners" – le compose in pochi giorni. Del gruppo di comprimari fanno parte Luella Gear (la zia Cora) e Jack Carson (Connors, l'assistente di Tony).
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