16 novembre 2020

La Terra è piatta (Daniel J. Clark, 2018)

La Terra è piatta (Behind the curve)
di Daniel J. Clark – USA 2018
con Mark Sargent, Patricia Steere
***

Visto in TV, con Sabrina, in originale con sottotitoli.

Documentario sui complottisti americani della Flat Earth Society, personaggi squinternati che credono ancora oggi che la Terra sia piatta e che comunicano fra loro (rinforzandosi le convinzioni a vicenda) attraverso internet e i social media. Lungi dal volerli mettere in ridicolo (ci riescono da soli!), dal disprezzarli o da additarli al pubblico ludibrio, il film ne mostra il lato più umano ed affabile, chiarendo che in fondo si tratta di un problema psicologico prima ancora che culturale o scientifico. Anche se l'oggetto della loro credenza sembra innocuo, in realtà l'atteggiamento antiscientifico, la rinuncia al pensiero critico (fidandosi solo del proprio intuito) e il rigetto verso ogni informazione fornita dall'establishment (a partire dalla scuola) potrebbe condurre sempre più persone a comportamenti con conseguenze ben più pericolose per la società (come il rifiuto dei vaccini o la negazione dei cambiamenti climatici). Non a caso di solito chi crede a un'ipotesi di complotto finisce col credere anche alle altre. I variopinti personaggi che vengono intervistati e seguiti durante le loro attività (podcast, incontri, conferenze, elucubrazioni personali) sembrano a tratti persone normali, anche se sempre sole e con un forte complesso di vittimismo o inferiorità, convinte di combattere una battaglia contro il resto del mondo per ristabilire una verità che solo loro vedono (se davvero ci fosse un complotto, coinvolgerebbe una quantità enorme di individui!). Fra gli aspetti più buffi (o tragici), ci sono i tentativi di effettuare esperimenti "scientifici" per dimostrare che la Terra è piatta, scartando immediatamente i risultati che vanno contro la loro teoria: in questo agiscono, si noti bene, proprio al contrario di come fa la scienza, che parte invece dall'esperimento e dai dati per poi trarne una teoria coerente. Altro momento chiave è quello in cui una complottista, Patricia Steere, è attaccata dai "colleghi" perché sospettata di essere un'infiltrata della CIA (per via delle ultime tre lettere del suo nome!): di fronte a questa deformazione della realtà le viene il dubbio che anche lei si sbagli... ma dura lo spazio di un attimo ("Sono così anch'io? Ma so di non esserlo"). Fra divisioni in fazioni che si accusano a vicenda, metafore campate per aria, e tanta volontà di "non sentirsi soli", i complottisti fanno quasi tenerezza e compassione, e il regista Clark è bravo nel non inserirsi mai con il proprio commento o la propria voce, e lasciare che il (desolante) panorama si mostri da solo in tutto il suo significato antropologico.

2 commenti:

SamSimon ha detto...

Che roba assurda... Però mi hai incuriosito, se mi ci imbatto gli do una chance! Grazie!

Christian ha detto...

Al momento lo trovi su Netflix!