18 novembre 2020

Ghostbusters II (Ivan Reitman, 1989)

Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II (Ghostbusters II)
di Ivan Reitman – USA 1989
con Bill Murray, Sigourney Weaver
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Visto in TV.

A cinque anni di distanza (in tempo reale!) dagli eventi del primo film, terminata l'emergenza soprannaturale causata da Gozer, gli Acchiappafantasmi sono finiti "zampe all'aria" e hanno dovuto trovarsi nuovi lavori. Ma quando una strana melma rosa che scorre nei sotterranei di New York, generata dai pensieri e dalle energie negative degli abitanti della città, comincia a catalizzare nuovi fenomeni ectoplasmatici, i nostri eroi tornano prepotentemente in azione. E scopriranno che la melma è legata all'arrivo in città di un antico dipinto in cui risiede lo spirito di Vigo, "flagello della Carpazia e travaglio della Moldavia", un antesignano di Dracula che progetta di tornare in vita reincarnandosi in Oscar, il figlioletto di Dana Barrett (Sigourney Weaver). Avrò visto il primo "Ghostbusters" decine di volte, sin dalla sua uscita al cinema, ma confesso che per qualche strano motivo non mi era capitato di (voler) guardare il secondo: ho rimediato adesso, con oltre trent'anni di ritardo, in previsione dell'arrivo di un nuovo capitolo nel 2021. Meno divertente del precedente, ne ripropone la medesima struttura e addirittura le stesse situazioni con minime variazioni (per esempio: anziché in prigione, i nostri vengono chiusi in manicomio da un funzionario ottuso e troppo zelante, da cui vengono fatti uscire quando il sindaco di New York non sa più che pesci pigliare; e a camminare per le strade della città come novello Godzilla, al posto dell'uomo della pubblicità dei marshmallow, stavolta è direttamente la Statua della Libertà). Non c'è da stupirsi: nonostante il successo al botteghino, gli attori e il regista non avevano intenzione di "tornare sul luogo del delitto" (Bill Murray, in particolare, si era dichiarato contrario e si era addirittura ritirato dalle scene per quattro anni), e accettarono di realizzare il sequel solo su insistenza dei produttori. Anche la lavorazione della pellicola fu travagliata, con numerose scene riscritte, scartate o modificate a tempo di record. La sceneggiatura (ancora una volta opera di Ramis e Aykroyd) sembra citare, fra le altre cose, il film "Blob". Gli effetti speciali digitali, opera della Industrial Light & Magic, furono supervisionati da Dennis Muren nel generale disinteresse da parte di Reitman.

Anche se non tutto è da buttare (per chi ama i personaggi e il loro mondo c'è comunque di che divertirsi), il problema è il tono ambivalente: da un lato i protagonisti sono cresciuti e maturati, appaiono meno irriverenti e hanno un bambino cui badare (c'è chi ha definito il film "Four ghostbusters and a baby"); dall'altro, visto che nel frattempo la franchise era rimasta popolare grazie al cartone animato "The real ghostbusters" (il che spiega l'inserimento di alcune scene con il fantasmino Slimer o il fatto che Winston non abbia i baffi), il target si è abbassato e i contenuti sono diventati autoreferenziali e ripetitivi, con tutti i difetti di un sequel che non osa distaccarsi dal suo prototipo (o cercare di superarlo). Il risultato non è mai in grado di lasciare a bocca aperta o di sorprendere genuinamente (con pochissime eccezioni: suggestiva, per esempio, la scena in cui il Titanic attracca al porto con il suo carico di fantasmi). Anche il rapporto romantico fra Peter (Murray) e Dana convince poco, forse perché fra i due attori (e i rispettivi, diversissimi, stili di recitazione) non c'è grande alchimia. Se dal primo film tornano tutti i principali interpreti (Dan Aykroyd, Harold Ramis, Ernie Hudson, Rick Moranis, Arnie Potts, e persino David Margulies nel ruolo del sindaco), fra le new entry spicca Peter MacNicol nella parte di Janosz, il restauratore di origine est-europea che corteggia Dana e che viene "posseduto" da Vigo (interpretato a sua volta dal wrestler Wilhelm von Homburg, anche se la voce in originale è quella di Max von Sydow). Protagonista, a ben vedere, è inoltre la stessa città di New York, persino più che nel primo episodio. Nonostante qualche scivolone sui riferimenti culturali (leggi qui), l'adattamento italiano è ricco di frasi e battute memorabili quanto il film precedente ("Ottimo Louis, breve ma affossante", "Momenti di melma", "Noi redivivi... Loro redimorti!"). I personaggi pronunciano esplicitamente per la prima volta anche il celebre slogan "E chi chiamerai?" ("Who you gonna call?"), dalla canzone di Ray Parker Jr. I numerosi tentativi di realizzare un terzo capitolo non porteranno a nulla per molti anni, fino allo sfortunato reboot al femminile del 2016. Nel 2021, come detto, sarà Jason Reitman (il figlio di Ivan, che in questo film interpreta il bambino che insulta i Ghostbusters alla festa!) a firmare un nuovo sequel ufficiale.

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