10 novembre 2020

Cronaca familiare (Valerio Zurlini, 1962)

Cronaca familiare
di Valerio Zurlini – Italia 1962
con Marcello Mastroianni, Jacques Perrin
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Visto in divx.

I due fratelli Enrico (Mastroianni) e Lorenzo (Perrin), figli di contadini, vengono separati dopo la morte della giovane madre, quando la famiglia non ha i mezzi per provvedere al sostegno di entrambi, con il risultato che il minore viene "adottato" dal domestico di un ricco barone della zona. Ma più tardi, la povertà e le avversità della vita torneranno a riunirli. Ed Enrico, diventato nel frattempo giornalista, dovrà assistere all'improvvisa malattia e all'agonia del fratello. Dall'omonimo romanzo (autobiografico) di Vasco Pratolini, di cui cambia i nomi dei personaggi, un film che ripropone sullo schermo quel nostalgico senso di affetti familiari che permeava le pagine del libro, con una messa in scena controllata, una fotografia (di Giuseppe Rotunno) da "natura morta", e una colonna sonora (di Goffredo Petrassi) classica e austera (alcuni passaggi ricordano l'adagio di Albinoni, altri sono più ricchi di dissonanze). Primo lungometraggio a colori di Zurlini, nonché secondo suo lavoro a essere tratto da Pratolini dopo il più sbarazzino "Le ragazze di San Frediano" con cui aveva esordito, è una pellicola riflessiva ed esistenzialista, che cerca di esprimere quel coacervo di sentimenti che continuano a legare due fratelli che hanno preso strade diverse: Enrico ha sempre dovuto lottare duramente, si è fatto strada e ha sviluppato sensibilità e coscienza, mentre il fratello minore, cresciuto "come in un acquario", isolato dal mondo e in mezzo agli agi (relativamente parlando), si ritrova gettato nell'arena di punto in bianco, e non ha forse le capacità per sopravvivere in un mondo ostile, mentre sull'Europa si addensano le nubi della guerra e poi se ne soffrono le conseguenze (la vicenda si svolge a cavallo fra i due conflitti mondiali, per terminare poco dopo). La malattia che lo porta alla morte, in fondo, pare quasi inevitabile (curiosamente, nella prima parte del film, era invece Enrico ad apparire di salute più cagionevole). Ottimi i due interpreti, l'intenso Mastroianni e il giovane Perrin (già attore per Zurlini ne "La ragazza con la valigia"), protagonisti di lunghe scene di dialoghi, sguardi e silenzi. Nel cast anche Salvo Randone (il "babbo" Salocchi, padre adottivo di Lorenzo) e Sylvie (la nonna, collante fra i due fratelli, che con molti rimpianti viene messa all'ospizio in via dei Malcontenti a Firenze: commoventi le scene degli incontri). Leone d'Oro a Venezia, ex aequo con "L'infanzia di Ivan" di Tarkovskij.

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