1 giugno 2020

Nostra signora di Parigi (A. Capellani, 1911)

Nostra signora di Parigi (Notre-Dame de Paris)
di Albert Capellani – Francia 1911
con Henry Krauss, Stacia Napierkowska
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Visto su YouTube.

L'arcidiacono della cattedrale di Notre-Dame a Parigi, Claudio Frollo (Claude Garry), geloso per essere stato rifiutato dalla zingara Esmeralda (Stacia Napierkowska), uccide il suo amante Phoebus (René Alexandre), capitano delle guardie, e lascia che la donna venga accusata del delitto. Ma il deforme campanaro Quasimodo (Henry Krauss) proverà a salvarla, portandola con sé nella cattedrale. Secondo adattamento cinematografico del romanzo di Victor Hugo, dopo quello del 1905 ("Esmeralda") di Alice Guy-Blaché e Victorin-Hippolyte Jasset, andato perduto. Ne seguiranno naturalmente molti altri, come le versioni del 1923 ("Il gobbo di Notre Dame", con Lon Chaney), del 1939 (con Charles Laughton), del 1956 (con Anthony Quinn e Gina Lollobrigida) e del 1996 (a cartoni animati, della Disney). A differenza però della maggior parte degli altri adattamenti, che introducono una sorta di lieto fine, questo conserva complessivamente il finale tragico del romanzo originale, anche se la sceneggiatura di Michel Carré è costretta dalla breve durata (36 minuti) a sfoltire il numero di personaggi. Capellani, in precedenza attore teatrale, divenne direttore artistico e regista per la Pathé, girando numerose pellicole fra il 1905 e il 1914, soprattutto adattamenti letterari. Dal 1915 al 1922 lavorò invece negli Stati Uniti. Il suo stile è quello del cinema del primo decennio del Novecento, senza movimenti di macchina, dettagli o primi piani, e con cartelli che precedono ogni scena spiegando che cosa sta per accadere. Anche se non mancano alcune variazioni nella composizione, nel complesso il film non è dunque innovativo né particolarmente rilevante: le condizioni deteriorate della copia esistente, inoltre, fanno a malapena intravedere le fattezze dei personaggi, rendendo difficile valutare la recitazione se non in sporadiche scene. Nonostante questi limiti, la pellicola si lascia apprezzare per la cura nella messa in scena e nelle scenografie: lo scontro finale fra Quasimodo e Frollo sembra quasi girato in esterni.

2 commenti:

Nick Parisi. ha detto...

Quanto adoro queste vecchie pellicole! Emettono un fascino magico.

Christian ha detto...

È vero! Il cinema muto e delle origini è una miniera tutta da (ri)scoprire.
Purtroppo, della pellicola in questione si trovano in giro solo copie molto rovinate che impediscono di apprezzarla appieno, meriterebbe un restauro (se non è stato già fatto).