Babadook (Jennifer Kent, 2014)
Babadook (The Babadook)
di Jennifer Kent – Australia 2014
con Essie Davis, Noah Wieseman
***
Visto in TV.
Dopo la morte del marito, Amelia (Davis) vive faticosamente da sola con il figlio Samuel. Il bambino è irrequieto e iperattivo, ha forti problemi di comportamento e di relazione con gli altri (anche e soprattutto per via della mancanza di un padre), ed è spaventato dai "mostri" che crede si nascondino nella vecchia casa, sotto il letto o nell'armadio, per affrontare i quali progetta ogni tipo di arma rudimentale. Quando trova per caso un libro illustrato sul perfido Babadook, creatura oscura e minacciosa, le sue paure crescono a dismisura. E l'ansia e l'angoscia cominciano a impossessarsi anche della madre, sempre più stressata, che inizia a sentirsi a sua volta perseguitata e a perdere il contatto con la realtà... Opera prima dell'australiana Jennifer Kent, ex attrice e assistente di Lars von Trier, questo horror domestico e claustrofobico sembra quasi una versione al femminile di "Shining", con la progressiva pazzia che si impadronisce di un genitore, mettendo in pericolo il suo stesso figlio (ci sono anche altri elementi in comune: la vecchia vicina di casa che ricorda il custode dell'albergo, o il fatto che Amelia facesse la scrittrice). Non c'è da stupirsi che sia piaciuto molto a Stephen King. Di suo, su una trama non troppo originale, aggiunge riflessioni sulle difficoltà della maternità, soprattutto quando si è una madre single: pur fra molte esagerazioni, colpiscono nel segno, anche perché provengono appunto da una cineasta donna. In ogni caso, in quanto horror, a tratti il film fa davvero paura, essendo girato premurandosi di non mostrare mai troppo apertamente il mostro (modellato su "Nosferatu") e lasciando che ad emergere sia "il male dentro di noi", da lui risvegliato, il che ne fa quasi un thriller psicologico sulla nevrosi e la pazzia, con atmosfere tenebrose e inquietanti. Il bambino, comunque, è davvero insopportabile.
6 commenti:
Uno dei migliori horror degli ultimi anni che ha riportato in auge la figura femminile al centro di questo tipo di storie (a seguire ne sono venuti moltissimi che sono "nati" un po' da questo e molti sono pure ottimi). L'ho visto quattro volte, ma anche questo, come già detto per altri film, forse proprio qui, lo rivedrei infinite volte.
Io l'ho visto adesso per la prima volta! Nonostante ne avessi sempre sentito parlare bene, finora avevo avuto un po' di resistenza a guardarlo perché ero rimasto scottato dal secondo film della Kent, "The nightingale", visto durante una rassegna di Venezia e trovato davvero retorico e indigesto. Questo invece ha parecchi punti di forza, soprattutto nell'approccio femminile al genere (vedi i legami con le problematiche della maternità). E poi trasmette davvero paura e inquietudine!
Alè che mi è venuta voglia di rivederlo, anche se in TV non me la sentirei di guardarlo: l'ho conosciuto in inglese, ho partecipato al crowfunding per avere il popup originale in inglese, l'ho riguardato in Bluray bypassando il doppiaggio perché, è inutile, lei e il pargoletto sono meravigliosi e non me la sento di vederli appiattiti.
Non so se è il doppiaggio italiano, ma il bambino, come ho scritto, è proprio insopportabile! Almeno la cosa non dà fastidio nell'economia del film, perché contribuisce a "esasperare" la madre e a rendere credibile i suoi istinti omicidi! :)
A me è piaciuto molto anche The nightingale però.
"The nightingale" lo trovai retorico, pretenzioso e poco equilibrato. Ricordo che a Venezia fu pesantemente contestato, in maniera anche esagerata.
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