20 settembre 2019

Love me tender (Klaudia Reynicke, 2019)

Love me tender
di Klaudia Reynicke – Svizzera 2019
con Barbara Giordano, Antonio Bannò
**

Visto al cinema Colosseo, con Daniela e Marisa (rassegna di Locarno). Erano presenti la regista e l'interprete.

Terrorizzata dal mondo esterno e iperprotetta dai genitori, Seconda (così chiamata perché nata dopo una sorella scomparsa a 5 anni) si rifiuta di uscire dal proprio appartamento. Dopo l'improvvisa morte della madre e l'inattesa fuga del padre, la giovane sarà costretta a cavarsela da sola. Tragicommedia dai toni un po' surreali, sui temi della pazzia e del superamento dei limiti autoimposti: lo spunto non può che ricordare il bel film coreano "Castaway on the moon", ma se in quel caso gli sviluppi della vicenda, per quando assurdi e sopra le righe, apparivano comunque naturali e permettevano allo spettatore di empatizzare con i protagonisti, in questo caso molti aspetti risultano troppo astratti o del tutto random o gratuiti. Certo, si (sor)ride di fronte alle peripezie della ragazza, alla sua difficoltà di rapportarsi con il mondo esterno, ai maldestri tentativi di suicidio, alle vicissitudini che coinvolgono – fra gli altri – Santo, il malcapitato ragazzo al quale chiede aiuto, ed Henry, l'insistente agente di riscossione dei debiti; e a vivacizzare il tutto ci sono gli incontri di Seconda con sé stessa da bambina. Ma l'impressione è che si proceda a casaccio, un po' in tutte le direzioni, senza un vero traguardo in mente (tanto che il finale astratto è tutt'altro che memorabile). Pretestuosa la lettura femminista e anti-patriarcale avanzata da alcune critiche. Molto buona comunque la prova della Giordano, che si esprime attraverso una recitazione assai "fisica". La regista, di origine peruviana, è anche sceneggiatrice e co-autrice delle musiche.

2 commenti:

Marisa ha detto...

Condivido la recensione. A me è sembrato a volte anche inutilmente grottesco e spiacevole. Sarà perchè ho amato molto "Castaway on the moon"...

Christian ha detto...

Certo, il film coreano è superiore in tutto e per tutto. Qui ci sono alcune idee e sequenze carine, ma l'impressione è quella di assistere soltanto a una black comedy surreale e un po' sconclusionata...