22 settembre 2019

Il sindaco del rione sanità (M. Martone, 2019)

Il sindaco del rione sanità
di Mario Martone – Italia 2019
con Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo
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Visto al cinema Arcobaleno, con Sabrina, Florian e Sabine
(rassegna di Venezia).

Don Antonio Barracano, "uomo d'onore" temuto e rispettato da tutti, elargisce consigli e dispensa a modo suo la giustizia nel sottobosco criminale di Napoli, agendo fuori dalla legge e in favore di coloro che alla legge dello stato non possono fare ricorso, con l'intenzione di ridurre la spirale di odio e di violenza. Ma quando si troverà a dirimere un contrasto insanabile fra un padre e un figlio, la situazione gli sfuggirà di mano. Dopo averla diretta anche sul palcoscenico (da cui provengono praticamente tutti gli interpreti), Martone firma un adattamento cinematografico dell'omonima opera teatrale di Eduardo De Filippo, dandole un taglio moderno con scenografie e attori i cui volti ricordano la serie tv "Gomorra". E proprio la recitazione così caricata, con smorfie e atteggiamenti intimidatori, è il punto debole dell'operazione: non serve a rendere più realistica la vicenda, visto che la struttura dei dialoghi e l'impianto della storia rimangono comunque inequivocabilmente teatrali, e anzi disorienta lo spettatore, che si ritrova continuamente a fare i conti con lo "scarto" fra quello che vede e quello che sente. L'aspetto visivo così "serio" e l'impostazione così aggressiva non rendono peraltro giustizia alle mille sfumature del testo, dove non manca un certo sarcasmo e una sottile ironia dell'assurdo. Anche perché Martone esplicita e mostra sullo schermo molte scene e antefatti che nel testo originale erano soltanto raccontati a parole (una scelta giustificata dall'esigenza di "movimentare" cinematograficamente una storia che a teatro non aveva bisogno di cambi di scena), togliendo un po' di stupore e lasciando meno suggestione all'immaginazione del pubblico. Eliminando l'ultimissima scena del dramma, infine, il film ne capovolge di fatto il messaggio. Impari, naturalmente, anche il confronto espressivo fra Francesco Di Leva e lo stesso Eduardo nella sua versione televisiva del 1964: più che una guida di alta caratura o un'autorità riconosciuta dal popolo che va a chiedergli consiglio, qui il "sindaco" sembra un boss arrogante e distante, che impone dall'alto la sua legge. Complessivamente inutile: la potenza e la bellezza dell'originale si intravede soltanto nelle occasionali scene dei lunghi monologhi. Nel cast anche Massimiliano Gallo, Roberto De Francesco e Salvatore Presutto. Cameo di Ernesto Mahieux.

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