26 settembre 2019

You will die at 20 (Amjad Abu Alala, 2019)

You will die at 20
di Amjad Abu Alala – Sudan/Francia 2019
con Mustafa Shehata, Islam Mubark
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Visto al cinema Eliseo, in originale con sottotitoli
(rassegna di Venezia).

Un santone itinerante, dal quale Sakina aveva portato il figlio neonato Muzamil per essere benedetto, profetizza che il bambino morirà all'età di vent'anni. La previsione sconvolge la comunità, che pure la accetta senza metterla in discussione. Abbandonata dal marito, Sakina è costretta a crescere il figlio tutta da sola, cercando di proteggerlo in ogni maniera. Il piccolo, che viene dileggiato e chiamato "Il figlio della morte" dai suoi coetanei, non esce mai dal suo villaggio. Ciò nonostante, crescendo, comincia a sviluppare sempre più curiosità e sete di conoscenza. Iscritto alla scuola coranica, ne diventa uno degli alunni più promettenti. E contemporaneamente frequenta la casa di uno "straniero" ai margini della comunità, che gli insegna la matematica e l'amore per le culture occidentali, e dal quale apprenderà anche a "peccare". Nel frattempo, però, man mano che il suo ventesimo compleanno si avvicina, tutto il villaggio comincia a fare i preparativi per il suo funerale. E la ragazza di cui è innamorato viene data in sposa a un altro, visto che il legame con lui non avrebbe prospettive... Uno spunto interessante, legato alla fede assoluta nella religione e alle superstizioni fondate sul nulla, per un film pittoresco che però alla resa dei conti mantiene forse meno di quello che promette. Se il contesto è interessante, i temi morali e quelli della predestinazione sono svolti con una certa pretestuosità. Deludente in particolare il finale, anticlimatico e incapace di tirare adeguatamente le fila della vicenda.

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