Babyteeth (Shannon Murphy, 2019)
Babyteeth
di Shannon Murphy – Australia 2019
con Eliza Scanlen, Toby Wallace
**1/2
Visto al cinema CityLife Anteo, in originale con sottotitoli
(rassegna di Venezia).
La sedicenne Milla (Eliza Scanlen), figlia di uno psichiatra (Ben Mendelsohn) e di un'ex pianista (Essie Davis), è gravemente malata di tumore allo stadio terminale. Ma i suoi ultimi mesi sono caratterizzati da una "botta di vita" con l'infatuamento per il ventitreenne Moses (Toby Wallace), delinquentello di strada e piccolo spacciatore: una relazione che i genitori dapprima osteggiano e poi cercheranno invece di favorire, pur di rendere felice la ragazza. Opera prima di una regista che in precedenza ha diretto cortometraggi ed episodi di serie televisive, la pellicola ha un'origine teatrale (da una commedia di Rita Kalnejais, che ha adattato la sceneggiatura) ma non ci se ne accorge, per come è girata in maniera vivace e sbarazzina, anche visivamente, con una leggerezza che stupisce visto il tema trattato. Diviso in micro-capitoletti (ciascuno con un proprio titolo, spesso ironico o pretestuoso, che appare sullo schermo), il film accatasta situazioni di vita familiare, ribellione adolescenziale, problematiche legate all'uso (e all'abuso) di farmaci (che coinvolgono un po' tutti i personaggi: il padre li prescrive, la madre li utilizza per i propri problemi di depressione, la figlia ne è dipendente per la malattia, il fidanzato perché li ruba e li spaccia), ma anche il legame con la natura e soprattutto con la musica (il primo amore della madre, pianista classica, che spinge anche la figlia a imparare a suonare il violino). Peccato che, man mano che procede, la storia si sfilacci un po'. In ogni caso, una visione simpatica e piacevole. Eugene Gilfedder è l'insegnante di musica (e vecchio partner della madre di Milla), Emily Barclay la vicina di casa incinta (con cui il padre ha la tentazione di una scappatella extraconiugale).
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