21 settembre 2019

All this victory (Ahmad Gossein, 2019)

All this victory (Jeedar el sot)
di Ahmad Gossein – Libano 2019
con Karam Ghossein, Adel Chahine
***

Visto al cinema Arcobaleno, in originale con sottotitoli
(rassegna di Venezia).

Durante il conflitto fra Libano e Israele del luglio 2006, approfittando di una momentanea tregua, Marwan si reca nel villaggio del padre, in piena zona di guerra nel sud del paese, con l'intenzione di riportarlo a Beirut. Ma non lo trova, rimane bloccato dai bombardamenti e si rifugia in una casa diroccata, in compagnia di altre quattro civili (due anziani commilitoni del padre e una coppia in fuga), impossibilitati a uscire anche perché un drappello di soldati nemici si è insediato al piano superiore. La guerra vista da una stanza: tutt'attorno i rumori degli spari e delle esplosioni, da sopra i passi e le comunicazioni dei nemici, e all'interno angoscia e paura. Dieci anni fa, un film israeliano chiamato "Lebanon" aveva raccontato un altro conflitto fra i due paesi (quello del 1982) tutto dall'interno di un carro armato. Questa pellicola è in un certo senso la sua controparte, dato che mostra lo scontro dal punto di vista opposto (quello dei civili libanesi), ma ne condivide l'impostazione ristretta e claustrofobica, portando allo scoperto in maniera assai efficace le emozioni, i sentimenti e le paure di chi ne resta coinvolto. Opera prima di un regista che in precedenza ha realizzato alcuni cortometraggi, il film è girato con mano ferma e una particolare attenzione ai rumori e al montaggio sonoro. Quasi tutti gli eventi e gli orrori della guerra, infatti, non si vedono – se non di sfuggita – ma si sentono: fa eccezione la sequenza finale nella quale Marwan si aggira in mezzo alle rovine della città distrutta. Anche delle ragioni e del contesto specifico del conflitto si parla poco, tanto che il film potrebbe essere spostato o ambientato durante una qualsiasi guerra (appena fuori dalla nostra finestra) in ogni parte del mondo.

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