Zodiac (David Fincher, 2007)
Zodiac (id.)
di David Fincher – USA 2007
con Jake Gyllenhaal, Mark Ruffalo
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Visto al cinema Apollo, in v. orig. sottotitolata.
(rassegna di Cannes)
Ispirato alla cronaca (ossia alla lunga serie di delitti e di lettere spedite ai quotidiani dal sedicente "Zodiac", un serial killer la cui identità non venne mai identificata con certezza) questo film di Fincher spiazza decisamente chi si attendeva dal regista una pellicola come il suo precedente "Seven", che trattava di un tema simile. Siamo invece più dalle parti di "Tutti gli uomini del presidente" o, per certi versi, del coreano "Memories of murder": Fincher ci mostra le lunghe e interminabili indagini di una coppia di poliziotti (Ruffalo e Anthony Edwards) e, parallelamente, quelle di un reporter (il sempre ottimo Robert Downey jr.) e di un ostinato cartoonist (Gyllenhaal) del "San Francisco Chronichle", senza lesinarci tutte le false piste, i piccoli dettagli tecnici, le indecisioni, i fallimenti, le frustrazioni personali. Con poca o nessuna concessione allo spettacolo hollywoodiano, il film si dipana dal 1969 al 1991 attraverso una lunga serie di personaggi (fra i molti comprimari si riconoscono volti noti come Brian Cox, Chloë Sevigny o Elias Koteas) impegnati nella spasmodica ricerca o ricostruzione della verità. Forse verrà trovata, anche se ne mancherà la certezza al 100%. Grande stile, grande sceneggiatura, grandi attori: Jake Gyllenhaal, se saprà scegliersi con cura i ruoli giusti, potrebbe diventare un nuovo Al Pacino o Dustin Hoffmann. E pensare che una volta, per me, era soltanto "il fratello di Maggie Gyllenhaal", quella di "Secretary".
Nota: Il serial killer si ispirava al film "The most dangerous game" e la sua vicenda fornì a sua volta lo spunto per numerose pellicole, prima fra tutte "Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo", film d'esordio di Dirty Harry.
1 commento:
forse uno dei tre film più belli dell'anno
almeno per ora
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