Cannes e dintorni 2007 - conclusioni
È stata una bella rassegna, anche se forse senza il "capolavoro". Nelle prime giornate l'atmosfera dei film era piuttosto drammatica se non disperata: quanti film su malati, depressi, epilettici, autistici, paralizzati! Le pellicole dai toni leggeri si sono contate veramente sulle dita di una mano, e fra queste soltanto "Smiley face" era di taglio prettamente comico-umoristico. Fra le cose migliori, oltre a "Zodiac", citerei "Persepolis" e alcune sorprese come "Caramel" e "Vidange perdue". Non male nemmeno la palma d'oro rumena e i film di Gus Van Sant e Fatih Akin. Il peggio è stato rappresentato dall'insopportabile "Après lui" e dal documentario sulla spia russa Litvinenko, ma pure "La influencia" non scherzava. Deludenti i due film italiani. Per il resto, ho notato alcuni temi curiosamente ricorrenti: per esempio, molti film avevano un protagonista che lavorava in una libreria ("Auf der anderen Seite", "Après lui", "Yumurta" e, in un certo senso, "Centochiodi").
0 commenti:
Posta un commento