18 giugno 2007

Mio fratello è figlio unico (D. Luchetti, 2007)

Mio fratello è figlio unico
di Daniele Luchetti – Italia 2007
con Elio Germano, Riccardo Scamarcio
*1/2

Visto all'Auditorium San Fedele.
(rassegna di Cannes)

A differenza del fratello maggiore Manrico (Scamarcio), che porta le proprie convinzioni comuniste fino alle estreme conseguenze, il giovane Accio (Germano) – cresciuto fra gli orribili casermoni di Latina – sembra invece una banderuola: prima frequenta il seminario per diventare prete, poi si iscrive all'MSI e fa propria l'ideologia fascista, in seguito passa dall'altra parte della barricata e diventa un attivista di sinistra, e infine, dopo la tragica morte del fratello, scopre in sé una coscienza sociale che forse c'era sin dall'inizio e aiuta le famiglie più bisognose (compresa la propria) a occupare le case popolari per cui avevano fatto richiesta. Ispirato al romanzo "Il fasciocomunista" di Antonio Pennacchi (che però si è dissociato dal film), una "Meglio gioventù" dei poveri, con una mediocre ricostruzione storica (gli anni '60, in cui si svolge la vicenda, sono rievocati soltanto con qualche canzone alla radio e qualche automobile d'epoca) e con un protagonista superficiale ma tratteggiato come se fosse simpatico. La parlata in romanesco mi ha fatto capire due parole su tre: bisognerebbe doppiare i film italiani, non quelli stranieri! Nel cast anche Luca Zingaretti, Anna Bonaiuto e Angela Finocchiaro. Il titolo, che non c'entra nulla con il film, è preso da una canzone di Rino Gaetano che nel film non si sente nemmeno.

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